Legge Stabilità: Bene Alfano, Pdl agisca per renderla equa e sostenibile

Sono lieta che Angelino Alfano abbia annunciato che il Pdl non accetterà passivamente la legge di stabilità. Siamo di fronte a una manovra che colpisce il ceto medio e penalizza i più deboli. Inoltre con la retroattività e il limite alle detrazioni lo Stato disattende un accordo tradendo la propria parola e causando un danno a molti cittadini. E questo è ancor più grave se pensiamo che l’impossibilità di applicare interventi retroattivi è stata la scusa usata per non intervenire sui cosiddetti diritti acquisiti, come nel caso delle pensioni d’oro.

La ricetta di aumentare le tasse nella speranza di sistemare i conti pubblici sta causando un blocco totale dell’economia e lì dove i tecnici sembrano non recepire questa obiezione, diventata ormai un grido disperato, è necessario un intervento tempestivo della politica: il Pdl agisca, dunque, per renderla equa e sostenibile.

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2 commenti

  1. Ho seguito ieri sera la trasmissione Quinta Colonna e ho apprezzato la lucidità dei suoi interventi. Ora però leggendo l’articolo sulla legge di stabilità rimango perplesso. Non so da dove le venga tanta tranquillità.
    Ci troviamo di fronte all’ennesima rapina perpetrata a danno dei soliti poveri diavoli ormai ridotti alla fame e l’unica proposta è: “il Pdl agisca, dunque, per renderla equa e sostenibile”, la manovra.
    Si rende conto o no che continuando a mettere le mani nelle tasche degli italiani di equo e sostenibile non c’è più niente? Appellarsi poi all’attuale Pdl è come chiamare sul ring un pugile suonato.
    A mio modo di vedere sia i tecnici che i politici non hanno ancora annusato l’aria che tira. Per loro l’unica scappatoia per far quadrare i conti sono sempre e solo le tasse; si illudono ancora che col gioco delle tre carte possano farle digerire senza provocare rigurgiti.
    Mai che nessuno di loro si guardi intorno. Dal Colle, al Parlamento, dalle 19 regioni alle 103 province, senza contare la miriade di Comuni, un fiume di soldi alimenta l’orda famelica dei politicanti. Ho sentito parlare di cifre allucinanti. La cosiddetta casta brucia all’incirca una cifra come venti miliardi di Euro all’anno.
    Da questo punto di vista l’Italia si è aggiudicata una serie di primati. La casa reale inglese criticata spesso dai sudditi per la condotta dispendiosa dei suoi numerosi componenti costa meno del Quirinale. Deputati, governatori, consiglieri, assessori, non sono da meno. Nel corso delle varie legislature la loro capacita di autogratificarsi li ha portati tra i primi della classe in Europa e nel mondo.
    Come se non bastasse c’è il cancro della corruzione. E’ di oggi la notizia che l’Italia si trova al sessantanovesimo posto, preceduto addirittura da un paese africano, nella classifica dei meno corrotti. E la cosa, a parte l’aspetto morale, rappresenta un aggravio di spesa del 40 per cento nella realizzazione di opere e nella prestazione di servizi.
    Sono sicuro questa appena redatta e una lista incompleta dei tanti eccessi, abusi e malefatte attribuibili ai rappresentanti della pubblica amministrazione.
    Come la saggezza popolare insegna, non si deve fare di tutte le erbe un fascio. Sono convinto che qualche mosca bianca si aggiri ancora tra i banchi della politica. Da loro ci si aspetta una reazione commisurata alla gravità della situazione. Non bastano gli auspici e le deboli denunce. E’ il momento di gridare allo scandalo, di condannare senza mezzi termini ogni comportamento vessatorio o disonesto. Diversamente si corre il rischio della connivenza.

    • Vito il 25 Ottobre 2012 alle 17:09
    • Rispondi

    Ottimo, questo governo ha fattto solo dei danni. I tecnici non sempre sono la soluzione giusta ai problemi. Il paese deve tornare in mano ai politici, quelli onesti ed in gamba come te Giorgia Meloni. Grazie per tenerci sempre informati e per quello che fai per noi. Sei Grande, avanti così Noi crediamo
    Un abbraccio
    Vito

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