Pasquini a La Padania: «Basta con un Pdl tutto nani e ballerine»

«Basta con un Pdl tutto nani e ballerine. Maroni? Accordiamoci»

L’intervista ad Antonio Pasquini, coordinatore lombardo del Movimento giovanile degli Azzurri, de La Padania a firma di Simone Girardin.

Fosse per lui il governo Monti sarebbe già a casa, soprattutto alcuni ministri «come la Fornero». Poi però entra in gioco il senso di responsabilità. E allora addio pedate. Forse. Antonio Pasquini, classe 1978, consigliere comunale a Lecco ma soprattutto coordinatore lombardo dei giovani pidiellini («dimissionario», gli piace ricordare. «Ma il mio successore sarà deciso dopo le politiche») non è uno che le manda a dire.

Allora iniziamo da Monti. A Roma i giovani del Pdl avrebbero voluto tirare “le torte in faccia” al governo (questo il leit motiv della loro manifestazione di una settimana fa); in Lombardia gli stessi under 30 azzurri come si sarebbero comportati?

«Guardi, anche qui da noi ci sono forti perplessità sull’operato del governo Monti. Ho trovato inaccettabili alcune prese di posizione della Fornero in tema di welfare quando si dovrebbe garantire il diritto di una generazione a non emigrare da questo paese. E invece…».

Prego.

«Imbarchiamo immigrati e assistiamo alla fuga della gente normale, non più cervelli, dal Paese».

Va bene ma c’è di fondo una contraddizione forte: manifestazioni contro l’Esecutivo e parlamentari Pdl che lo sostengono su ogni provvedimento. Come la mettiamo?

«Vede, in determinati momenti prevale il senso di responsabilità. È evidente che avremmo preferito un governo di legittimazione popolare. I nostri vertici di partito hanno preferito di percorrere la strada dell’unità e responsabilità verso il paese».

Quindi per responsabilità il Pdl lombardo sosterrà la candidatura di Maroni a governatore dopo quasi vent’anni di Formigoni?

«Io sono abituato a discutere. Non mi piace l’idea di farmi imporre un candidato. O Maroni o giù dalla finestra».

Preferisce la candidatura di Gabriele Albertini?

«È una candidatura di altissimo spessore. Forse…».

Forse cosa?

«Sarebbe dovuta nascere da una legittimazione diversa».

Quindi per lei meglio Albertini che Maroni?

«Dico solo che la Lega, avendo già Piemonte e Veneto, non possa oggi avanzare ulteriori pretese. Credo sia più giusto optare per un candidato del Pdl».

Come crede che finirà questo braccio di ferro?

«Mi auguro che alla fine una quadra la si trovi. Che prevalga il buon senso. E in fretta. Normale che il sottoscritto appoggi la candidatura di un pidiellino. Quello che mi lascia un pochino perplesso sono i tanti dirigenti lombardi del mio partito che approvano e sostengono quella di Maroni».

Lombardia a parte, per chi del Pdl: Meloni, Alfano o chi altri?

«Tutta la vita Giorgia Meloni. C’è grande entusiasmo e partecipazione per la sua candidatura».

Sarà la resa dei conti al vostro interno?

«Spero di no. Mi aspetto invece che le primarie siano un serio confronto sul futuro del centrodestra. Io, come tutto il mondo giovanile lombardo del Pdl, appoggeremo compatti la candidatura della Meloni».

Più chiaro di così…

«Ho fatto politica prima della discesa in campo di Berlusconi. A lui dobbiamo tanto ma credo sia giunto il momento che faccia fare un passo avanti a qualcun altro. Oggi i partiti devono recuperare il rapporto di credibilità e autorevolezza che avevano con la gente. La Lega ha iniziato questo percorso . E la risposta non può essere Grillo».

E Alfano?

«Ho apprezzato il fatto che abbia tenuto duro sulle primarie. E ne apprezzo il lavoro per la costruzione di un partito senza nani e ballerine».

È questo il suo vero sogno nascosto?

«Sì, quello di un partito senza la Santanchè…».

Condividi

1 commento

  1. Bell’articolo, molto utile! Stavo facendo le mie belle letture di post pre-nanna, dove lasciare qualche commento, con la speranza di ritorni sul mio blog, quando ho letto questo articolo! Grazie delle dritte!!!

Rispondi