Crosetto e Meloni, il gigante e la bambina che riscattano l’onore del Pdl

L’articolo di Marianna Rizzini su Il Foglio

II gigante (Guido Crosetto) e la bambina (Giorgia Meloni) si stagliano all’orizzonte del Pdl in subbuglio con una data: 16 dicembre, il giorno delle primarie che dovevano essere e non sono state, è ora soltanto il giorno della loro manifestazione sulle “idee” al Teatro Brancaccio. L’avevano già indetta, speravano di farla nel bel mezzo della consultazione popolare (visto anche il tira e molla sul “si fanno, non si fanno”), ma si ritrovano in uno scenario sottosopra: Silvio Berlusconi che torna in campo, la gara per la leadership cancellata,1a crisi di governo (Crosetto, assalito da una realtà di notizie incredibili, ha anche dato evidenza plastica del suo sconcerto: giorni fa se n’è andato con gentile costernazione dalla trasmissione “Omnibus”, “stufo” di parlare “del vuoto”). “Non sarà una prova di forza, la manifestazione”, dice Meloni, anche se “l’attenzione del territorio c’è, e il “no” all’attendismo pure: “Se il partito resta così, io non trovo più stimoli per restarci. Non possiamo tacere né lasciare che tutto cambi per non cambiare. II punto è: cosa vogliamo fare rispetto a tutto ciò che ha allontanato quel 24 per cento di italiani che ci votava e non ci appoggia più?”. Giorgia Meloni le voleva proprio fare, le primarie, l’aveva detto ovunque e anche a “Porta a Porta”, in mezzo ad altri (meno convinti) esponenti del Pdl. E ora non vuole “un partito di plastica”, come ha detto a Maurizio Belpietro durante “La Telefonata”. Che cosa faranno adesso lei e Crosetto non si sa. E ieri, a Roma, si parlava molto del logo di un “movimento” depositato all’Ufficio brevetti a fine ottobre dal super-meloniano deputato Marco Marsilio. Ma Meloni smentisce che sia un passo di alcun tipo: “Anni fa abbiamo creato la fondazione ‘Fratelli d’ Italia’. È possibile che per difendere quel nome il logo sia stato depositato”. Con Crosetto, intanto, condivide il punto di osservazione. “La manifestazione è comunque un’occasione utile per tutti”, dice Meloni, “per parlare del futuro dell’Italia e della nostra idea di centrodestra. È evidente che qualcosa non ha funzionato, se si passa dal 38 al 15 per cento. Meglio dire apertamente cose sgradevoli piuttosto che sussurrarle nei corridoi, specie dopo gli ultimi colpi di scena, decisi senza che ci fosse un dibattito ragionato”. Questa, secondo Giorgia Meloni, è la conferma “di una deriva, l’esatto contrario di quello che serve oggi al centrodestra e alla politica per recuperare credibilità”. C’è un problema di atteggiamento: “Facciamo finta di non accorgerci che in Italia c’è una grande domanda di partecipazione, che ci si chiede di tornare a essere la cinghia di trasmissione tra piazza e palazzo. Così paghiamo la torsione oligarchica dei partiti, Pdl compreso”. C’è un problema di trasparenza: “Non si può pensare di decidere sempre in nome e per conto degli italiani senza chiedere mai che cosa ne pensino”. E c’è un problema di opportunità: “La ricandidatura di Berlusconi è un altro elemento che non coglie la domanda di rinnovamento che giunge dagli italiani”. Il Pdl ha aspettato di vedere che cosa accadeva nell’altra metà del campo. Ma la strada scelta, dice Meloni, è sbagliata: “Proprio mentre a sinistra perdeva il rinnovamento, avrebbe avuto un senso confermare la scelta che lo stesso Berlusconi aveva fatto con lungimiranza, passando il testimone ad Alfano e lanciando la sfida a un’altra generazione. Perché interrompere il percorso? Almeno nel centrosinistra hanno scelto gli elettori. Bersani poteva non farle, le primarie. Certo, ha vinto lui: vorrà dire che dovremo fare i conti col fatto che in Italia il rinnovamento si chiede, ma poi si ha un po’ di paura ad attuarlo. All’indomani dei risultati ho scritto su Twitter: “Vince la partecipazione, perde il rinnovamento. Noi abbiamo fatto perdere entrambi. E questo ci rende poco appetibili, a due mesi dal voto”. Non nel merito, ma nel metodo, Meloni dissente anche sull’evento cardine degli ultimi giorni: “Tutti sapevano che la pazienza nei confronti del governo Monti era al limite. È un governo nato fuori dall’alveo della sovranità popolare, con ministri che si sono espressi in modo non del tutto ‘tecnico’; un governo che ha tartassato il ceto medio senza sfiorare i veri ricchi e le oligarchie. La nostra accelerazione ha prodotto, alla fine, un voto anticipato di due settimane. Ma non avrei scelto il provvedimento sui costi della politica per farlo cadere, specie dopo aver votato cose invotabili. Si rischia di non essere compresi”.

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6 commenti

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  1. Da questo articolo traspare qualche segnale incoraggiante in ottica di rinnovamento, speriamo che domenica nasca un soggetto nuovo, ispirato ai valori del PPE ma a contatto con il mondo reale fatto di giovani e anziani che chiedono un riscatto di dignità, umanità, moralità di fronte allo sconcerto lasciato dagli ultimi 20 anni di politica. Io vorrei che accadesse per merito di un partito liberale, non di una sinistra ancora aggrappata ai soliti canoni. Meloni, Crosetto, Cattaneo e… perchè non provare a dare un colpo di telefono a Matteo Renzi? Il futuro anti-dittatura grillina potrebbe diventare realtà.

    • Pier Carlo Begotti il 13 Dicembre 2012 alle 09:17
    • Rispondi

    Mi sarebbe tanto piaciuto – da militante del PD – che ci fossero state le primarie nel tuo partito e che ci fosse una persona con le idee chiare come te come avversaria. Sarebbe stato un confronto serio. È vero che non ci si possono scegliere i competitori, però nel tuo caso mi pare proprio che ci sia quella preparazione e quella ondata di freschezza che avrebbero fatto bene alla politica italiana. Sai che bello un duello televisivo Meloni – Bersani? Penso che finalmente si sarebbe parlato di contenuti. Ti faccio tanti auguri per le tue iniziative

  2. Leggo che alle “Primarie delle idee” del 16 dicembre parteciperà anche Mario Mauro…Ma stiamo scherzando??????
    Clem

    • marco giacinto il 17 Dicembre 2012 alle 08:32
    • Rispondi

    Ti ho scritto ieri e oggi leggo del successo della manifestazione tua e di Crosetto a Roma. Io vorrei incontrarti, ma Roma è troppo lontana da Finale Ligure. Se hai in programma un viaggio al Nord verrò senz’altro a sentirti e spero di parlarti. Ieri ho tenuto una relazione pubblica dal titolo “Lo vuole l’€uropa!” – La perdita della sovranità monetaria, giuridica, alimentare alla radice del nostro declino.
    Non so come fare a farmi sentire e invidio te che puoi parlare a tante più persone di me per dire cose che condivido in pieno. Se vuoi un contatto più ampio con la gente, beh, includi anche me!
    Sono avvilito di sentir dire tante castronerie alle TV dai cantastorie di Monti, il curatore fallimentare, assieme a Napolitano, della nostra Italia, in svendita al peggior offerente. Solo uscendo dall’UE e tornando ad una moneta pubblica e sovrana potremo sperare di salvarci.
    Ti prego, rispondimi. SOS!

    Marco Giacinto

    • Emilia Sipione il 17 Dicembre 2012 alle 13:41
    • Rispondi

    Per fortuna che alcune persone del pdl hanno avuto il coraggio di ricordarci i valori dai quali siamo partiti e per i quali abbiamo sempre lottato. Come assessore del pdl non ho paura della ” cabina elettorale”.
    L’elettore ha il diritto di votare secondo la propria sensibilità. Mi spaventano i tanti incantatori di serpenti che pullulano in questo momento nelle diverse forze politiche e che ne approfittano della crisi del centro-destra.

    • Enrico il 18 Dicembre 2012 alle 19:07
    • Rispondi

    Cara Meloni, meglio tardi che mai si può dire. Spero però non facciate marcia indietro, ora. Mi siete sempatici entrambi te e Crosetto, anche se il sottoscritto non è di destra.
    A dire il vero il sottoscritto è un pò di destra vera (ordine, disciplina, giustizia, espulsione immigrati clandestini) e un bel pò di sinistra vera (difesa e tutele dei più deboli, distribuzione della ricchezza, aumento salari e stipendi)

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