Mutui: Governo Letta stravolge fondo casa per giovani precari. Dall'Esecutivo ennesimo regalo alle banche

Il governo Letta stravolge i criteri di accesso al Fondo di garanzia per i mutui a favore delle giovani coppie istituito da Ministro della Gioventù e nega definitivamente ai precari la possibilità di acquistare una casa e avere un futuro dignitoso.

Quella dell’Esecutivo è una decisione vergognosa e rappresenta l’ennesimo regalo alle banche, che potranno utilizzare i 50 milioni di euro già stanziati per il Fondo e gli ulteriori 60 appena aggiunti per fare esattamente quello che facevano prima, ovvero concedere mutui non ai giovani precari ma solo a chi è ritenuto affidabile in virtù di un contratto stabile, meglio se in una amministrazione pubblica.

Sotto evidente dettatura degli Istituti di credito, il governo ha abolito i due criteri qualificanti del Fondo che il Ministero della Gioventù aveva introdotto per evitare che quelle risorse fossero utilizzate per altre finalità: l’applicazione di un tasso di interesse massimo e il requisito che non più del 50% del reddito complessivo dei richiedenti deve derivare da contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

Sulla base del nuovo decreto ministeriale, i mutui saranno concessi al tasso di mercato e non più ad un tasso agevolato e il fondo non e più riservato ai giovani precari ma potrà essere utilizzato anche a favore di chi ha un contratto dipendente a tempo indeterminato. Con questo scellerato provvedimento, il governo Letta in totale continuità con il governo Monti conferma di agire a tutela del sistema creditizio e finanziario, anche quando questo avviene a discapito di cittadini e imprese.

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1 commento

    • Dario il 28 Settembre 2013 alle 22:51
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    Gentile On. Meloni, quello che lei scrive e’ tristemente vero.
    Ma anche le vecchie regole, sembravano fatte apposta per non avere accesso alle garanzie statali.
    Innanzi tutto ben pochi “giovani” oggi si sposano prima dei 35 anni e tanto meno hanno dei figli, soprattutto nelle grandi città; figuriamoci uscire di casa a meno di 35 anni… La fame!
    Poi il salario da lavoro precario, difficilmente supera quello di un tempo indeterminato, e con 8/900€ al mese non si trova nemmeno una casa in affitto.
    Senza entrare nel merito delle banche che stipulano convenzioni e poi fanno finta di non sapere nulla violando gli accordi di trasparenza.
    Purtroppo con questi pseudo aiuti non si va da nessuna parte.

    Cordialmente saluto

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