Immigrazione: abolizione reato di clandestinità è un insulto all'Italia

Abolire il reato di immigrazione clandestina è un insulto all’Italia. Se queste sono le risposte alla Nazione di un movimento che tanto parla di legalità ma che nei fatti fa gli interessi degli scafisti mercanti di schiavi ci cadono le braccia.

Ancora più sconcertante è che forze politiche che si dichiarano responsabili e seguono alla lettera i dettami di Bruxelles, tanto da aver affamato l’Italia e attanagliato famiglie e imprese nella morsa del rigore, oggi scelgano di essere così anti europeiste, perché è bene ricordare che il reato d’immigrazione clandestina esiste in quasi tutte le Nazioni europee e del mondo. Germania, Francia, Gran Bretagna ma anche in  Usa, Australia, Canada, Turchia, Cina, India: parliamo di Nazioni nelle quali un clandestino viene addirittura arrestato, processato, spedito in galera e accompagnato al confine. Da noi il reato di “ingresso e permanenza illegale nel territorio dello Stato” consiste invece in una contravvenzione punibile con un’ammenda dai 5 mila ai 10 mila euro.

Fratelli d’Italia farà le barricate contro un provvedimento che mette a rischio la sicurezza dei cittadini italiani, viola ogni diritto umano degli immigrati e non fa che peggiorare la vita di queste persone consegnandole nelle mani della criminalità organizzata. L’Italia deve tornare a svolgere un ruolo attivo nelle relazioni con le Nazioni da cui partono queste imbarcazioni cariche di disperati e in accordo con l’Europa tornare a stabilire flussi controllati così da poter accogliere con dignità chi arriva garantendo un lavoro, una casa, una famiglia e un futuro.

Condividi

Rispondi