Meloni a "Il Giornale": Quelle pensioni d’oro pagate con i contributi dei nostri figli

La lettera di Giorgia Meloni a “Il Giornale” sulle pensioni d’oro.

Egregio direttore,

in riferimento all’intervista a Franco Abruzzo pubblicata domenica dal Suo giornale, dispiace constatare come l’illustre giornalista non abbia ancora compreso, nonostante il tempo e le energie che ha dedicato a studiare l’argomento, il contenuto della proposta di legge di Fratelli d’Italia di revoca delle pensioni d’oro.

Come è chiaro ai più, salvo rare eccezioni, il disegno di legge di FdI prevede che sia ricalcolata con il metodo contributivo la parte dell’assegno pensionistico che eccede la soglia di 10 volte il trattamento minimo Inps, sarebbe a dire 5.013,8 euro netti al mese.

Quello che Fratelli d’Italia vuole fare è verificare se gli assegni da 20mila, 30mila, 40mila e 90mila euro al mese che alcuni percepiscono in Italia siano figli di contributi effettivamente versati oppure frutto di leggi vergognose della prima Repubblica.

Chi ha effettivamente versato i contributi per la pensione che percepisce non ha nulla da temere dalla nostra proposta di legge. Chi, invece, intasca una pensione che supera la soglia di dieci volte la pensione minima, di qualsiasi importo, ma non ha versato i contributi necessari a coprire la somma che va oltre i 5.013,8 euro netti al mese, vedrà il suo assegno decurtato nella parte eccedente non coperta da contributi e ricalcolato con il sistema contributivo, quello che dal 1996 è valido per tutti i lavoratori italiani.

Le risorse ricavate dal ricalcolo servirebbero ad aumentare le pensioni minime e di invalidità oppure a finanziare iniziative per l’inserimento lavorativo dei giovani. Il disegno di legge di FdI prevede che questo meccanismo valga per ogni pensione erogata dallo Stato, compresi i vitalizi e i trattamenti pensionistici degli organi costituzionali, con nessuna esclusione. Purtroppo sono convinta che anche questa ennesima precisazione non sarà sufficiente ad impedire all’illustre Abruzzo di tornare, alla prima occasione utile, ad attaccare la proposta di legge di Fratelli d’Italia per mistificare la verità e per continuare a difendere privilegi medioevali, suoi e dei pochi prescelti che non si rendono conto di come quella pensione ingiustificata la stiano pagando i loro figli.

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