Il voto ideologico di governo e maggioranza contro la mozione FdI-An sulla cristianofobia è il sintomo di arretratezza culturale

È un sintomo di arretratezza e strabismo culturale il voto ideologico di governo e maggioranza contro la mozione di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale sui cristiani perseguitati nel mondo. Ogni anno tra i 100mila e i 160mila cristiani vengono uccisi per il loro credo religioso e di fronte a questi dati ogni nazione che si definisca civile ha il dovere di intraprendere iniziative per tutelare il diritto di professare il proprio culto e per garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali. Combattere la “cristianofobia”, fenomeno che esiste ed è diffuso anche se alla sinistra questo termine non piace, è necessario. Ma la proposta sull’interruzione di relazioni e scambi commerciali con tutti quegli Stati che non riconoscono o impediscono la libertà religiosa è stata bocciata. Del resto che la visione di solidarietà e diritti della maggioranza fosse alquanto bizzarra lo avevamo capito dalle scelte fatte per affrontare l’emergenza immigrazione: con ‘mare nostrum’ hanno fatto la gioia degli scafisti e con l’abolizione del reato di immigrazione clandestina hanno consegnato nelle mani della criminalità organizzata migliaia di persone che sopravvivono ai viaggi della morte. E per fortuna che la formazione culturale di Renzi è democristiana: non osiamo pensare cosa sarebbe successo se il segretario del Pd avesse frequentato le sezioni del PCI con le dispense sull’ateismo dei dittatori comunisti sovietici. Magari oggi avremmo stretto un bel gemellaggio con la Nigeria, tra gli Stati più feroci contro i cristiani.

Mozione di FdI-An contro la cristianofobia e per la libertà religiosa

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