Quella di Renzi non è una riforma costituzionale: è una manovra di Palazzo che fa scegliere tutto alla casta. Surreale la complicità di FI e Ncd

Quella approvata oggi non è una riforma costituzionale ma una scandalosa manovra di Palazzo che trasforma il Senato in un carrozzone inutile, ugualmente costoso e fatto di nominati, cooptati e immuni. Renzi toglie agli italiani il diritto di eleggere i senatori per far scegliere tutto alla casta. E lo fa con la surreale complicità di Forza Italia e Ncd, che nei dibattiti televisivi si definiscono difensori della sovranità degli italiani ma poi fiancheggiano la sinistra e si vantano persino di aver ottenuto una grande risultato politico votando un provvedimento che va contro gli interessi del popolo.

Ritenere che abolire la democrazia sia una riforma è patetico ed è inaccettabile il ragionamento secondo il quale chi è contro questa riforma sarebbe un reazionario mentre chi la sostiene vorrebbe il cambiamento dell’Italia. Perché è esattamente il contrario: reazionario è chi oggi riporta la nostra Nazione al Medioevo e al tempo in cui si si governava per diritto divino o per censo e tutto il potere era in mano a caste chiuse e autoreferenziali, che lo gestivano sulla testa del popolo.

Innovatore è chi, come Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, ha sempre voluto e sostenuto un sistema autenticamente nuovo, capace di rimettere il potere nelle mani del popolo e di rendere le nostre Istituzioni meno costose e più efficienti. Come, ad esempio, un sistema monocamerale con l’abolizione del Senato e l’introduzione dell’elezione diretta del Capo dello Stato.

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