Dopo il Patto del Nazareno, è arrivato anche il Patto del Gay Village. Assistiamo alla negazione dei valori di riferimento del centrodestra

Dopo il patto del Nazareno, è arrivato anche il Patto del Gay Village. Il primo aveva come ispiratore Denis Verdini, il secondo Vladimir Luxuria. In entrambi i casi abbiamo assistito alla negazione dei valori di riferimento che il centrodestra ha sempre difeso: da una parte la sovranità nazionale, dall’altra la difesa della famiglia tradizionale.

Dopo il sindaco Marino, ora anche Silvio Berlusconi ci presenta il matrimonio omosessuale come una questione che attiene al riconoscimento dell’amore.

Ribadiamo che gli uomini e le donne non hanno alcun bisogno dell’autorizzazione dello Stato, né tantomeno dei rappresentati politici, per vivere in totale libertà la propria sfera sentimentale e sessuale.

Non è di questo che stiamo parlando. Si tratta molto più materialmente di estendere i pochissimi benefici che oggi lo Stato riserva alla famiglia tradizionale, in cambio del ruolo di ammortizzatore sociale, di cura degli anziani e degli invalidi, di sostegno all’infanzia e ai giovani che queste svolgono in totale solitudine e senza l’aiuto di nessuno. Equiparare sotto gli stessi diritti situazioni tra loro molto diverse non è un atto di equità, ma è l’ennesima ingiustizia nei confronti delle famiglie italiane.

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3 commenti

    • giorgio il 24 Ottobre 2014 alle 11:39
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    Per fortuna che c’è ancora qualcuno con la testa funzionante e che con chiarezza dice cose che condivido. Cara Meloni ti sono vicino ed il mio voto passa da oggi da FI a Fratelli d’Italia. Porta avanti con coraggio le nostre idee, forza Giorgia

  1. su questo non sono d’accordo.a parte la mia contrarietà sull’adozione dei figli,che a mio avviso deve essere prerogativa della famiglia tradizionale,sul resto ritengo giusto abbiano gli stessi diritti delle coppie tradizionali.

      • Marco il 24 Ottobre 2014 alle 19:29
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      Nulla da eccepire, Giorgia. Aggiungo soltanto che l’apertura di Berlusconi sembra dettata più che altro da una convenienza politica: probabilmente crede che non essere allineati alla vulgata degli pseudo diritti civili risulti omofobo e poco produttivo in termini di voti. Viva la famiglia (che per me non necessita di essere definita tradizionale, perché è l’unica vera famiglia, il resto è desiderio capriccioso di pochi imposto da poteri forti). Marco da Bari

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