Solidarietà ai lavoratori delle Acciaierie di Terni. Il Governo pretenda dalla Ue il rispetto degli impegni

«Solidarietà agli operai di Terni, che sono stati colpiti questa mattina dalle cariche effettuate dalla polizia. Riteniamo che il ministro Alfano debba fare immediata chiarezza su questi avvenimenti. Purtroppo non posso non  rilevare come la gestione dell’ordine pubblico  di oggi sia drammaticamente in linea con la gestione  da parte del  governo di tutta la vicenda delle acciaierie di Terni perché questo è un governo bravo a fare il forte con i deboli e il debole con i forti. Un governo che non ha gli attributi per reagire di fronte alla speculazione che viene fatta a danno dei lavoratori e delle produzioni italiane, ma che poi trova immediatamente coraggio quando si tratta di far caricare delle persone disperate, che manifestano  per difendere i  loro diritti e la loro dignità. La storia delle acciaierie di Terni è la storia della debolezza italiana nei confronti dell’unione europea. Non è una delle tante storie in cui ‘ma l’Italia è fanalino di coda, ma l’Italia non è capace, ma l’Italia deve fare i compiti a casa’: le acciaierie di terni sono una assoluta avanguardia nella produzione  del siderurgico continentale.  A Terni 550 operai stanno rischiando di perdere il posto di lavoro perché a fronte della contrazione del mercato siderurgico qualcuno che in Europa comanda decide che a pagare debbano essere gli stabilimenti italiani».

Lo ha detto in aula a Montecitorio il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, durante l’informativa urgente del governo su Ast.

«A fronte della contrazione del mercato la Thyssenkrupp non opta per la chiusura degli stabilimenti tedeschi ma per la chiusura o ridimensionamento di quelli italiani. Eppure le acciaierie di Terni sono talmente all’avanguardia  che si trova immediatamente un altro compratore, una multinazionale finlandese, che le vuole acquisire e mantenere gli stessi livelli di produzione. Ma la commissione europea con Almunia blocca l’acquisizione perché contraria alle regole della concorrenza del mercato, ma dice anche che le acciaierie di Terni dovranno rappresentare il perno per la costituzione del quarto competitore europeo del mercato del siderurgico. Visto che Thyssenkrupp non rispetta questa prescrizione quello che il governo italiano deve fare è andare in Europa a dire che l’Ue deve mantenere i propri impegni. Dire che piano Thyssenkrupp è irricevibile, che non siamo in nessun caso disposti a smembrare questi stabilimenti e deve dare la propria disponibilità a intervenire se necessario con l’acquisizione da parte  dello Stato di alcune quote delle acciaierie di Terni utilizzando strumenti finanziari che abbiamo a disposizione, come il fondo strategico italiano. In questo modo potremmo dimostrare che ogni tanto anche noi sappiamo difendere i nostri interessi nazionali. Questo si deve fare. Tutto il resto sono chiacchiere: non ci sono alternative  salvo quella di continuare a comportarci come una colonia tedesca  e fanalino di coda dell’Ue, anche se siamo rappresentanti di quello che chiamiamo popolo italiano», ha spiegato Meloni.

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