Meloni a Libero: «C’è discriminazione? Sì, verso gli italiani»

L’intervista di Brunella Bolloli.

Meloni: «Gli stranieri spadroneggiano, sono il 7% della popolazione ma hanno l’80% delle case popolari»

«In qualunque altro Paese civile d’Europa l’egiziano che ha violentato una ragazza a Milano sarebbe già stato espulso o in galera. Da noi invece girava libero e infatti ha colpito ancora». Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-An, non usa mezzi termini nell’attaccare le politiche «scellerate» sull’immigrazione di questo e degli ultimi governi: «Mi aspettavo che Matteo Renzi mettesse l’immigrazione come primo punto del semestre italiano di presidenza Ue».

E invece? «Invece da noi si è pensato di abolire il reato di immigrazione clandestina, mentre in altri civilissimi Stati, come la nostra massima fonte di ispirazione, cioè la Germania di Angela Merkel, si approvano leggi che prevedono l’espulsione per i cittadini stranieri, anche comunitari, che vivono lì ma non lavorano da 6 mesi».

Nel caso specifico, Mahmoud Assan, lo stupratore egiziano, ha precedenti per spaccio, rapina, violazione della legge sui clandestini, resistenza a pubblico ufficiale, occupazione abusiva, vandalismo…«E ora anche stupro, che, m presenza di un tale curriculum, si poteva evitare, se dopo i primi reati di cui si era reso colpevole, fosse stato subito rispedito in Egitto».

Sono questi episodi che rendono l’Italia più insicura di prima? «Molto più insicura. Il problema, enorme, è che questi signori, una volta arrestati, escono presto, perché da noi non c’è certezza della pena e perché i governi di centrosinistra, con i loro continui decreti svuotacarceri, ritengono che si possa superare il problema del sovraffollamento carcerario piegando il nostro codice penale alla capienza delle carceri. Mentre, per quanto ci riguarda, da anni chiediamo che gli immigrati che delinquono vadano a scontare la pena nel loro Paese d’origine».

Il segretario della Lega, Matteo Salvtni, vuole la castrazione chimica per questi stupratori. È d’accordo? «Non sono contraria, ma noi come Fdi-An abbiamo una serie di punti chiari sul tema immigrazione».

Ad esempio avete bocciato la missione Mare Nostrum e adesso che c’è Triton dite che cambia poco… «Cambia poco perché sempre l’Italia si dovrà accollare il problema. Mentre noi vogliamo la distribuzione equa dei richiedenti asilo in tutti i 28 Paesi dell’Ue e che l’Europa si carichi i costi dell’accoglienza».

Un sistema di quote? «Non possiamo solo noi, in ragione della nostra posizione geografica, risolvere l’emergenza. Va rivista la norma del trattato di Dublino che ci impone l’obbligo di accoglienza come primo Paese d’approdo. Inoltre, come Fdi-An chiediamo di fermare i flussi migratori fino a che la disoccupazione italiana non scenderà sotto alla soglia del 7%».

Non c’è il rischio di cadere in accuse di discriminazione? «La discriminazione c’è oggi che gli immigrati sono l’8% della popolazione e accedono al 70% delle case popolari. Discriminazione per gli italiani. Non facciamo gli ipocriti. Di solito quelli che vogliono spalancare le porte agli immigrati sono gli esponenti di quella sinistra radical-chic, che gli unici immigrati che hanno visto sono la loro colf o il maggiordomo. Penso alla presidente della Camera Boldrini che l’estate scorsa ha chiesto a Napolitano di andare al mare nella tenuta riservata di Castelporziano, forse per non essere disturbata dai vù-cumprà. O al sindaco Marino, che si guarda bene dall’affrontare il dramma delle periferie».

Si riferisce a Corcolle, il caso delle aggressioni alle autiste dell’Atac? «Certo. Io ci sono andata. I romani non ce la fanno più. E poi Marino, che voleva pagare chi si metteva in casa un immigrato, si faccia un giro alla stazione Termini, dove i rom sono padroni. Le nostre città sono sempre più insicure, polveriere pronte a esplodere».

Clicca qui per scaricare l’intervista in pdf.

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1 commento

  1. Giorgia ti seguo e mi piaci ,ma bisogna aggregarsi con forze anticattocomuniste Renzi e accoliti devono essere cacciati. Ci stanno rovinando .Non si possono far sbarcare con poi anche l’aiuto dei Paesi europei ,così saranno sempre di più, non ce la facciamo più Un caro saluto Vittorio

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