La mia lettera a “Il Foglio”: domani in piazza a Venezia per costruire l’alternativa a Renzi

Al direttore Claudio Cerasa

L’ospitalità del Foglio mi permette di ragionare con i suoi lettori dell’attuale fase politica nonché ai annunciare la manifestazione dal titolo “Difendiamoci!”, che Fratelli d’Italia ha indetto per domani, sabato 7 marzo, a Venezia.

È il secondo appuntamento in pochi giorni dopo la piazza di Roma, alla quale ho portato un saluto che Matteo Salvini ricambierà alla nostra manifestazione: segno di un rapporto interessante e di reciproca collaborazione, fatto di tanti temi che ci uniscono e anche di insopprimibili diversità che ci teniamo strette.

A dimostrazione che esiste ancora vita sul pianeta destra, che c’è una rappresentanza politica per quella parte di italiani che non si riconoscono nel renzismo. Bisogna ammetterlo: Renzi ha mandato in tilt il vecchio centrodestra che purtroppo, in parti consistenti, ha scelto di accodarsi al premier, più o meno esplicitamente.

Eppure c’è chi non l’ha fatto e si è messo giorno dopo giorno a smontare quello che del renzismo è il frutto peggiore: la subalternità all’Europa e alla finanza, la politica fiscale che ‘ha portato ad aumentare le tasse su casa, risparmio e piccole imprese, l’incapacità di gestire il dramma dell’immigrazione, la totale ininfluenza sugli scenari di crisi internazionale, dall’Ucraina alla Libia fino ai Marò.

“Difendiamoci!” è innanzitutto un forte no a questo modello. Prevedo l’obiezione fogliante: una destra di governo non si costruisce con la sola protesta. Vero, ma si costruisce partendo da contenuti e posizioni chiare. È su questo che sfidiamo chiunque voglia costruire una reale alternativa a Renzi.

Giorgia Meloni

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1 commento

    • edoardo montrasio il 6 Marzo 2015 alle 11:57
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    Occorre puntare principalmente sulla sovranità monetaria perchè è l’unica strada per avere gli strumenti ed i mezzi per rilanciare l’economia di questo Paese con un “New deal” italiano, come fu l’IRI di Alberto Beneduce. Come sostiene Bagnai, in un momento di recessione, gli unici soldi che contano sono quelli effettivamente spesi, non quelli dati alle banche per fare loro un ulteriore regalo. Lo Stato stampando moneta e facendo opere pubbliche, è l’unica figura economica che può rilanciare la domanda interna. Una banca non presterà mai soldi a una famiglia che non ha lavoro o a un’azienda il cui mercato è crollato per mancanza di liquidità circolante, perchè non potrà mai restituire il debito. Buona fortuna a te Giorgia e a Matteo salvini.

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