Meloni a «Il Tempo»: «Vinceremo anche da soli. Le liste? Ho chiesto aiuto a Cantone»

MeloniL’intervista di Carlantonio Solimene.

«Abbiamo parlato fin troppo di alleanze, tatticismi, strategie. Per me quella fase è finita. D’ora in poi parlo solo di quello che immagino per Roma». Giorgia Meloni traccia una linea di demarcazione tra ieri e oggi. Dopo la rottura definitiva con Berlusconi, non ci saranno altri appelli all’unità. Le porte restano aperte, certo, fino al giorno della presentazione delle liste. Ma ora si cambia registro. E tra i temi messi in campo dalla candidata di Fratelli d’Italia e Lega a sindaco di Roma, mentre lascia l’ufficio del presidente dell’Anac Raffaele Cantone, c’è proprio la lotta alla corruzione: «Tutti i nostri candidati saranno sottoposti a dei corsi per contrastare questo germe. Ci auguriamo che i funzionari Anac vogliano darci una mano su questo».

Onorevole Meloni, è vero come dice Berlusconi che senza Forza Italia siete condannati a non vincere mai? «Riparliamone dopo il 5 giugno, sarà il primo turno delle amministrative a dire se ci sono i margini per vincere comunque. Ma Berlusconi sappia che la gente non segue più ciecamente le indicazioni dei partiti, specie quando sembrano insensate. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per tenere compatta la coalizione, facendo appelli di ogni genere. Ma evidentemente c’è chi preferisce impuntarsi rischiando di fare un favore a Renzi».

L’accordo era fatto. Chi l’ha sabotato? «Non è più il tempo delle ricostruzioni. La querelle è tutta intema a Forza Italia perché è in quel partito che si sta consumando un qualcosa che da fuori noi non riusciamo a capire. Ora però smetto di parlare di ciò che è stato e parlo di quello che sarà, di cosa voglio fare per Roma».

Spera ancora in un ripensamento? «Le porte sono aperte fino alla presentazione delle liste. Confermo che non farò apparentamenti all’eventuale ballottaggio. Squadra che vince non si cambia e se si crede in un’avventura lo si fa dall’inizio. Se invece qualcuno punta a farmi perdere e poi, in caso contrario, decide di chiedermi un assessorato, fa una manovra politica che non mi interessa».

Ha detto che il vecchio centrodestra non c’è più. Cosa c’è ora? «Un altro centrodestra che stiamo costruendo per rappresentare i cittadini che credono nelle nostre idee e sono confusi da tutti i tatticismi degli ultimi anni. La coalizione che sosterrà la mia candidatura rappresenterà bene lo spettro ampio che vogliamo coprire. Con un limite: nessun inciucio con Renzi. Può sembrare banale ma non lo è. Pensi a tutti quelli che, plaudendo alla scelta dio Berlusconi, lo hanno invitato a creare un nuovo partito di centro per sostenere il premier. Ecco, questa cosa nel nostro centrodestra non esisterà mai».

È vero, come sostiene Salvini, che c’è un nuovo Patto del Nazareno? «Non so se c’è, ma questo è il risultato finale. Renzi è terrorizzato dalle amministrative e dal risultato di Roma, dove la sinistra rischia di non arrivare al ballottaggio. Per questo sposta l’attenzione sul referendum sulla riforma costituzionale. Mettiamola così: se Berlusconi chiedesse qualcosa a Renzi, in cambio il premier pretenderebbe sicuramente di non sostenere Giorgia Meloni a Roma».

Bertolaso e Marchini continuano a corteggiarsi. Teme un loro ipotetico «ticket»? «Auguri e figli maschi».

Da cosa partirebbe per «rialzare» Roma? «Sono appena stata un’ora dal presidente dell’Anac Raffale Cantone a parlare di come si combatte la corruzione nell’amministrazione capitolina, a chiedere consigli sulla composizione delle liste e a scambiare opinioni su vari temi: dalla nomina in futuro del responsabile del piano per la prevenzione della corruzione al tema degli appalti, dagli affidamenti diretti alle gare trasparenti. Fino alla nostra proposta che, semplificando, abbiamo chiamato la “taglia sui corrotti”, per capire come risarcire e valorizzare chi ha il coraggio di denunciare».

Vuol dire che le vostre liste saranno certificate dall’Anac? «Compatibilmente con quello che l’Autorità può fare. Ma noi andremo oltre, organizzando un corso per tutti i nostri candidati su come si rico nosce e combatte la corruzione. In queste occasioni saranno invitati i funzionari dell’Anac e mi auguro che loro possano darci un aiuto basato anche sul lavoro già fatto con la relazione su Roma Capitale».

A proposito di liste, accogliete eventuali «transfughi» da Forza Italia? «Siamo aperti a tutte le persone di buona volontà che non vo gliono far vincere Renzi o i Cinquestelle».

Presenterà la Giunta prima delle elezioni? «Diffido da chi lancia i nomi degli assessori solo per conquistare un titolo sui giornali. La scelta di una squadra basata sul merito e non sulla logica degli strapuntini è quella più delicata per un sindaco serio, ed è per questo che intendo prendermi tutto il tempo possibile».

Virginia Raggi accusa lei e Giachetti di non aver lasciato la poltrona di parlamentare. Cosa risponde? «Sono stata eletta dal popolo e mi sudo fino all’ultimo centesimo del mio stipendio. Se diventerò sindaco le dimissioni dalla Camera saranno automatiche e doverose. Altrimenti continuerà a occuparmi dei problemi degli italiani».

In caso di sconfitta sarà contemporaneamente parlamentare e consigliere comunale? «Sì».

Non si parla della sua gravidanza. È contenta? «Certo. Ho compreso meglio di tutti come il tema della compatibilità tra il ruolo di madre e la carriera professionale sia in Italia un nervo scoperto, per questo ho lasciato che il dibattito si sviluppasse. Ma per il mio carattere è stato molto difficile mettere in primo piano una questìone cosi personale. Ora, fortunatamente, è tornata ad essere privata».

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2 commenti

    • Alfio Innocenti il 28 Aprile 2016 alle 13:02
    • Rispondi

    Brava Giorgia fatti onore e riporta il vostro centrodestra ai fasti che gli spettano
    Riaprire le colonie per i bambini sia al mare che in montagna come facevano quando io ero piccolo perché tutti non possono permetterselo cosi leviamo una differenza sociale e diamo lavoro a tante persone

    • Laura il 11 Maggio 2016 alle 15:29
    • Rispondi

    Bravissima On.le Meloni,
    fatti e parole chiare e… differenti dalla melma onnivora di un pensiero unico globalizzato regno incontrastato del malaffare e degli usurai internazionali.
    Magari, Lei!
    sarebbe una conversione ad “U” nella politica locale e finalmente la politica
    pensata, progettata ed attuata da “una politica” di professione (e vocazione direi) e non da un’avv.ti, imprenditori, managers cioè tutti (i ricconi o sponsorizzati dai ricconi) tranne politici veri come Lei che cerca di realizzare i desideri e le necessità dei molti e non gli “interessi”dei pochi (ricchi)
    Speriamo che i Romani (e tutti gli Italiani) abbiano capito meglio l’attuale grave situazione sociale (e culturale) nella quale siamo letteralmente sommersi.
    Laura Prosperini

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