Meloni a «La Repubblica»: «Così aiutano soltanto Renzi, ma alla fine arriverò davanti»

 

13012637_10154083413192645_6781420463230609363_nL’intervista di Giovanna Vitale.

«Forza Italia molla Bertolaso e va con Marchini, il candidato di Alfano, Casini e di quell’ex centrodestra che ama governare con Renzi? Evidentemente vogliono fare un regalo al premier. Auguri. Per noi non cambia nulla. Ci vediamo alle elezioni». Giorgia Meloni sembra prendersela con filosofia.

Come fa a dire che non cambia nulla? «Hanno fatto i conti senza l’oste, i romani non sono scemi. Una parte dell’elettorato di Fi si renderà conto che invece di convergere sul candidato più forte e storicamente alleato con te, punta su un candidato più debole e per di più di sinistra. Faranno due più due e voteranno per me. Tra Giachetti, Raggi e Marchini io sono l’unica di centrodestra».

I voti di Bertolaso e Marchini messi insieme potrebbero però impedirle di arrivare al ballottaggio. «E chi lo dice? Dai nostri monitoraggi risulta che la somma non fa il totale. A molti elettori di Fi questa scelta non piace e finiranno con me, Marchini perderà quelli di centrosinistra che torneranno da Giachetti».

Se ha già fatto i conti, significa che se lo aspettava? «Un po sì. È la conferma che Berlusconi a Roma non volesse vincere. E ora sappiamo anche perché: per favorire il candidato del Pd. Ma Renzi qui si gioca una brutta partita. Tutti i sondaggi dicono che Giachetti si fermerà al primo turno, un’ipotesi drammatica perché al ballottaggio arriveranno i partiti che sono all opposizione: FdI-Lega e M5S. Da qui l’idea di dare vita a un nuovo Patto del Nazareno. Solo così si giustifica una scelta così incomprensibile».

Storace però la sfida: adesso si ritiri anche Meloni – dice – e facciamo come a Milano con Parisi. «Ma scusi, perché mai dovrei andare su un candidato più debole e pure di un altra parrocchia? L’unità del centrodestra si fa sul candidato di centrodestra, non su uno che tre anni fa voleva correre alle primarie del Pd. È una regola semplice della politica».

Il risultato è che Fi si è ricompattata, sognando la ricostruzione di un grande centro. «Senta, l’operazione non è stata fatta per lanciare un centrodestra moderato ma per fare un inciucio con Renzi. Stare al governo con la sinistra non è essere di centrodestra».

Ma perché tanta antipatia per Marchini? «Perché penso non sia in grado di rappresentare alcuna forma discontinuità rispetto al passato. È troppo impelagato nelle dinamiche di potere della capitale. Logiche che non hanno fatto bene alla città e che noi vogliamo spezzare».

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2 commenti

    • Adele pintus il 29 Aprile 2016 alle 11:33
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    Ha ragione la Meloni tutto il popolo di fi e meravigliato della scelta di berlusconi convergeranno tutti sulla destra…….e allergia primaverile ai comunisti…..

    • domenico il 29 Aprile 2016 alle 20:58
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    La tua forza,la tua semplicità,la tua determinazione, sono doti rare che ti porteranno alla vittoria finale.

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