39 anni dopo la strage di Acca Larentia non smettiamo di batterci perché sia fatta giustizia

Il 7 gennaio 1978 non avevo compiuto nemmeno un anno e i miei genitori seppero della strage di Acca Larentia dai giornali. Qualche titolo e poi più nulla: il massacro di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni doveva scomparire dalle pagine della storia ufficiale.

Ma non è stato così. Generazioni di militanti, giornalisti indipendenti e storici fuori dal coro la raccontarono, senza stancarsi mai. Ed è solo grazie a loro che l’Italia ha saputo e non ha potuto più dimenticare. Da quel giorno, 39 anni sono trascorsi ma la sete di verità non è stata ancora soddisfatta: nessun colpevole, i carnefici impuniti, i mandanti sconosciuti. Un pezzo di storia nazionale rimane nell’ombra e a tre innocenti e alle loro famiglie è negata ogni giustizia. Noi non dimentichiamo: Franco, Francesco e Stefano sono martiri italiani, non smetteremo mai di onorare la loro memoria e di batterci perché sia fatta giustizia.
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1 commento

    • Franco Cordiale il 8 Gennaio 2017 alle 23:54
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    Nessun colpevole neanche per la morte dell’agente Antonio Annarumma, ammazzato da un tubo di ferro durante lo sciopero generale del 19 novembre 1969. Quando invece ci ricordiamo tutti del can can orchestrato dopo l’uccisione del “martire” Carlo Giuliani al G8 di Genova 2001… Un grande burattinaio orchestra la protesta e manipola lo sdegno delle cosiddette “masse”…

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