Di fronte alla nuova ondata di negazionismo sulle foibe, l’assenza Mattarella a Basovizza pesa e fa male

 

Mi fa male sapere che domani in occasione del Giorno del Ricordo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non sarà alla foiba di Basovizza. Io sarò lì.

Mi fa male saperlo non solo perché si tratta di una ricorrenza istituzionale di cui il Quirinale dovrebbe tener conto quando fissa gli appuntamenti fuori dall’Italia del Capo dello Stato, ma soprattutto perché l’assenza del Presidente della Repubblica pesa di fronte all’indegna ondata di negazionismo a cui assistiamo e rischia di dar credito a dei signor nessuno, che dopo 60 di silenzio dello Stato che ha preferito dimenticare i suoi figli piuttosto che ammettere che erano stati ammazzati dai comunisti, si permettono di organizzare conferenze per dirci che i nostri martiri erano dei torturatori. E questo è vergognoso.

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1 commento

    • Corrado Pasetti il 13 Febbraio 2017 alle 12:52
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    Cara Giorgia,
    Il negazionismo delle foibe é solo una parte di quanto taciuto nei 70 anni di Repubblica vogliamo ricordare il seguente
    Dal 1943 al 1949 tra i 4 e 5000 italiani furono uccisi nel cosidetto triangolo della morte .
    Lo storico Giovanni Fantozzi sostiene che nel dopoguerra, dall’aprile del 1945 alla fine del 1946, nella provincia di Modena gli omicidi politici furono diverse centinaia, probabilmente oltre il migliaio, stando alle stime dell’allora prefetto di Modena Giovanni Battista Laura, del resto non molto dissimili da quelle dei Carabinieri. Sempre secondo Fantozzi i responsabili di tali delitti politici nel modenese furono nella stragrande maggioranza dei casi ex partigiani iscritti o simpatizzanti del Partito Comunista Italiano (PCI), ma solo una piccola parte tra le loro vittime erano realmente fasciste (quelle uccise cioè nell’immediato dopoguerra), mentre gli altri, la maggioranza, furono eliminati in quanto considerati “nemici di classe” o semplicemente un ostacolo ad un’auspicata rivoluzione comunista.
    Vogliamo anche dimenticare la cacciata di 20.000 italiani dalla Libia ai quali furono sequestrati tutti i beni LA CUI COLPA ERA SOLO DI ESSERE ITALIANI, dopo 47 anni non hanno mai ricevuto giustizia.
    Quanti altri casi possiamo citare, ma si sa in questo paese evidentemente i cosi detti profughi di oggi leggi clandestini sono di serie A i profughi veri che fuggirono dalla Dalmazia di serie B per non dire peggio, purtroppo questi ultimi non fanno più ne cronaca né ci sono interessi legati.
    Fa male vedere come si é ridotto questo paese dove ormai tutto é permesso basta non essere né di destra ne un Patriota poi si può fare di tutto.

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