Se il Pd e la sinistra non avessero affossato in Parlamento la proposta di legge di Fratelli d’Italia sulla legittima difesa, oggi il ristoratore di Casaletto Lodigiano, Mario Cattaneo, non avrebbe dovuto affrontare un processo.
Il principio che vogliamo sancire è chiaro: se, nella migliore delle ipotesi, entri nella mia proprietà di notte per rubare io ho il diritto di difendermi. Per questo una delegazione di FdI ha incontrato stamattina Cattaneo per rinnovargli la solidarietà di tutto il nostro movimento e ribadire che la tutela della sicurezza degli italiani continuerà ad essere una priorità della nostra azione politica.
1 commento
13.03.2017
Scrivo di seguito il mio commento non tanto per il caso in questione del ristoratore che ha sparato uccidendo un ladro/rapinatore (rumeno). Penso che a casi estremi valgano estremi rimedi, ma nel contempo non prendo posizioni su diritto di sparare o no.
Ritengo invece più conveniente fare in modo che i “casi estremi” non avvengano o perlomeno si riducano, anche perché la maggior parte degli italiani non è in grado poi di provvedersi di autodifesa.
Come?
Preso atto che buona parte dei fatti delittuosi è perpretata da delinquenti stranieri di cui potremmo farne a meno e si aggiungono ai nostri delinquenti che però dobbiamo tenerceli, ne consegue che (ma qui penso di non inventare l’acqua calda) sarebbe opportuno differenziare il trattamento penitenziale:
1) non concedere alcuna riduzione di pena
2) porre una eventuale aggravante (1/3 in più?)
3) in alternativa attuare il trattamento in uso nel suo paese
4) il trattamento carcerario sia comminato ne più ne meno da come in uso nel suo paese
Mi ricordo di un marocchino conosciuto per caso su una panchina ai giardini pubblici che affermava di non capire “La prigione fatta a casa” ed egli stesso riconosceva che i delinquenti vengono da noi perché a casa loro vengono trattati con meno riguardi.
P.S. Il marocchino citato era un pilota di aerei
Saluti, Ugo Valsecchi valsugo59@gmail.com