Meloni a «La Stampa»: «Ora le primarie per il candidato premier. Con le sue lotte il Pd ferma l’Italia, M5S è oligarchia al potere»

L’intervista di Amedeo La Mattina.

Onorevole Giorgia Meloni, le primarie del Pd hanno registrato quasi 2 milioni di votanti. Lei le ha sempre proposte e non ha mai ha convinto Berlusconi. Prova invidia o si è rassegnata? «Non mi sono rassegnata. Le primarie sono sempre una bella prova di democrazia, un complemento della democrazia, ma non possono sostituirla come è sempre accaduto nel Pd. Nel 2013 sono servite a Renzi per sostituire Letta. Adesso segneranno il destino di Gentiloni. Non si vota alle politiche perché dobbiamo aspettare le primarie del Pd. Non si fa la legge elettorale perché bisogna aspettare le primarie del Pd. Al posto di parlare di “festa della democrazia” facciano votare tutti gli italiani. Li avevamo mandati a casa il 4 dicembre con il referendum e stanno ancora tutti al governo».

Meglio le consultazioni on-line dei 5 Stelle? «Quelle sono primarie con i clic del ‘clan Casaleggio’: è l’oligarchia al potere, con pochi fortunati che possono votare. Poi però se vieni eletto ma non piaci a Grillo, ti annullano, vedi il caso di Genova».

Il suo giudizio sulle primarie del Pd può apparire quello di un leader impotente di fronte al no del Cavaliere. «Io sono coerente con le mie proposte fatte in tempi non sospetti. Berlusconi mi ha detto che le farebbe solo regolate da una legge e noi di Fratelli d’Italia abbiamo presentato una proposta di legge. Ora io dico a Berlusconi, facciamo insieme una battaglia in Parlamento per approvare la nostra proposta che è inserita all’interno della riforma elettorale. Vediamo se Berlusconi e Salvini mi vengono dietro. Voglio precisare che noi non dobbiamo eleggere il capo indiscusso di tutti, come nel Pd: si elegge il candidato premier, un uomo o una donna che sia in grado di fare squadra nella quale ognuno porta un valore aggiunto in ragione della sua specificità. Immagino primarie per eleggere un portabandiera, un primus inter pares. Poi per quanto riguarda i singoli partiti ognuno seguirà la sua strada: Fratelli d’Italia, ad esempio, ha annunciato il proprio congresso per l’11 e il 12 novembre. Appuntamento che verrà preceduto nei prossimi mesi da cinque assemblee programmatiche su temi specifici e sui quali Fdl ascolterà le proposte che arrivano da territori e dalla società civile».

In Sicilia, dove si vota a novembre, erano state raccolte le firme per le primarie ma Fi si è sfilata. Andare divisi nell’isola potrebbe preludere all’impossibilità di presentare un centrodestra unito a livello nazionale? «La Sicilia è tornata ad essere strategica. È stata governata da Crocetta e dalla sinistra: una delle esperienze più tragiche nella storia siciliana per colpa delle nostre divisioni. Bisogna imparare da nostri errori. Se vincessero i 5 Stelle sarebbe un colpo di grazia per siciliani. Ci vuole da parte nostra grande responsabilità. Fi non vuole fare le primarie, ma c’è un nome forte e spendibile, quello di Nello Musumeci. Se ci sono altri nomi, si discuta ma evitiamo di andare divisi. Sarebbe un suicidio. Basta perdere tempo: propongo un incontro di tutte le forze siciliane del centrodestra entro il 15 maggio, un incontro che noi consideriamo conclusivo».

Avete sostenuto il procuratore di Catania che ipotizza legami tra i trafficanti di uomini e ong. Adesso il procuratore di Siracusa lo smentisce. «Dicono cose diverse. Zuccaro ha detto che ci sono evidenze di finanziamenti alle Ong. Ha poi lasciato intendere quello che tutti sanno da tempo e che per primi noi abbiamo portato all’attenzione del Parlamento: ci sono rapporti dell’intelligence di molti Stati stranieri che non possono essere utilizzati nei nostri tribunali ma di cui il governo è a conoscenza».

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1 commento

    • Vito il 3 Maggio 2017 alle 23:27
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    Mitica la migliore di tutti. Avanti così cara Giorgia. L’unica che rappresenti davvero noi italiani. Grazie di cuore di esserci

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