Meloni a «Il Corriere della Sera»: «In Francia il voto della paura è stato contro Le Pen»

L’intervista di Massimo Rebotti. Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia che ha sostenuto Marine Le Pen, prova a ribaltare la prospettiva: «Il vero voto della paura è stato quello per Macron. Paura che lei rivoluzionasse lo status quo».

Il fatto di essere una donna non è stato un fattore a suo favore. Perché è di destra? «Siamo donne “nate dalla parte sbagliata”, il femminismo ideologico ha ritenuto che la corsa di Marine non fosse meritevole di solidarietà. Mi dispiace, mi colpisce, ma non mi stupisce. Certo che una presidente di Francia donna sarebbe stata una bella rivoluzione. Non ci resta che sperare che si possa fare in Italia».

Delusa dal risultato? «Niente affatto. È ottimo, per certi aspetti storico. C’era una tale accerchiamento, eppure milioni di elettori, non solo di destra, l’hanno scelta».

Parla come se avesse vinto. «Quando i temi sollevati dai sovranisti si impongono è già una vittoria. In Olanda il premier Rutte ha rincorso Wilders, in Francia Fillon ha rincorso Le Pen. E cosa fa in Italia il ministro Minniti sull’immigrazione? Rincorre noi».

Però prevalgono gli altri. «La situazione francese era la più difficile: tutti i media dicevano che se avesse vinto lei sul Paese si sarebbero abbattute tutte le piaghe d’Egitto. L’estrema sinistra di Mélenchon, non dando indicazione di voto, ha compreso più di altri questi tempi. La questione è “popolo contro establishment” e la destra si è trovata a rappresentare il popolo, quelli che Hollande, un socialista, chiamava “gli sdentati”».

Questa sconfitta mette in difficoltà lei e Salvini. «Qui è diverso. In Francia gollisti e Front National non dialogano, noi abbiamo governato insieme, non c’è incomunicabilità tra populismo e popolarismo. Non mi è sfuggito che Berlusconi, a differenza del Ppe che era schiacciato su Macron, non abbia preso posizione. Certo, ha detto che la Le Pen è lontana da lui, ma è un uomo intelligente, capisce la società. Ci sono milioni di persone che non si sentono rappresentate e a cui non importa più nulla delle etichette. E Berlusconi, a cui pure non importano le etichette, coglie il cambiamento».

Quindi sarete insieme? «Divisi potrebe essere conveniente. Noi di FdI, secondo i sondaggi, passeremmo da 10 a 40 parlamentari. Ma io voglio governare, non sopravvivere. Chiamo la nostra proposta sovranismo di governo. Siamo gli unici – Berlusconi, Salvini e io – che possiamo dare ai cittadini una proposta credibile che dica: prima gli italiani, il loro lavoro, i nostri confini. Non lo può fare Renzi, non lo possono fare i Cinquestelle».

Berlusconi continua a farle i complimenti. «Io ho posizioni decise che esprimo in punta di fioretto. So che mi fa i complimenti non come amica ma come soggetto politico. Ne deduco che non siamo così distanti».

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2 commenti

    • Valter il 8 Maggio 2017 alle 19:42
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    Deluso pure io la Francia non ha colto momento cruciale per verificare la sostanza di un vero cambiamento sono concorde presumibilmente è venuto a mancare il voto delle donne. Di certo tra Francia Gran Bretagna avremmo potuto valutare l’evolvere della situazione inter scambiata. Nuove cose e innovazioni che al giorno d’oggi Valben la pena di sperimentare provare. Pazienza comunque qualcosa in Francia è cambiato egualmente i soliti partiti nepotisti per così dire sono stati comunque messi al bando
    Staremo a vedere le prossime venture lezioni italiani ancora non è stabilita una data qualcuno la dava per il 12 giugno ma ad ora nulla traspare. Quale trasversalità politica via in tutto questo? Spero in adeguati responsi

    • Franco Cordiale il 11 Maggio 2017 alle 09:28
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    Pensiamo all’Italia, se mai, se mai, se mai si voterà e vedremo quando. I padroni del linguaggio “politicamente corretto” (l’intellighenzia post comunista) impostano il confronto così: o sei europeista o sei contro l’Europa. Ma in verità gli italiani non sono contro l’Europa; solo vorrebbero che la DIGNITA’ di stati che essi considerano ancora sovrani, come il nostro, venisse rispettata. Vorrebbero una INTESA tra Pari, non una sudditanza dei deboli rispetto ai forti (Germania), di cui abbiamo assunto la moneta, il marco travestito come EURO. Vorrebbero la tutela dei confini e non che navi non italiane scaricassero migliaia di profughi/migranti/ clandestini ogni giorno sulle nostre coste. Sarebbe come se i tuoi vicini di casa, in nome dei “doveri condominiali” ti imponessero di accogliere in casa tua gente che non vuoi o puoi ospitare, o ambedue le cose.Lo accetteresti ?

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