Meloni a «Il Messaggero»: «Renzi e Grillo sono la stessa cosa. FdI lavora per costruire una terza via»

L’intervista di Stefania Piras. Onorevole Meloni, Virginia Raggi riceve un sacco di complimenti a destra. «Raggi non sa dove sta di casa, si è data 7 e mezzo, ma neanche al Cepu lo avrebbe preso. Il M5S è incoerente, dice quello che la gente vuole sentirsi dire per interesse».

Un esempio? «La lettera al prefetto di Raggi sui profughi. Il M5S ha votato contro il decreto Minniti perché secondo loro era troppo di destra e servivano i corridoi umanitari. Hanno votato per l’abolizione del reato di immigrazione clandestina. La virata anti immigrati invece è arrivata dopo i risultati disastrosi del primo turno delle amministrative e dopo la proposta di Raggi di aiutare economicamente i rom, dieci mila euro a famiglia quando il Comune non prevede nulla per gli indigenti italiani».

Salvini sta facendo una corte serrata al M5S, ha preso una sbandata? «L’ho notata anche io questa benevolenza nei confronti di Raggi e francamente non la capisco. Ma lui vive a Milano, i problemi di Roma non li deve subire, forse per questo ha avuto questa svista. Penso che voglia parlare all’elettorato deluso dal M5S, come del resto facciamo noi. Infatti a Roma sono passati a Fdl diversi esponenti del M5S. Non potrei giustificare altrimenti le aperture di questi giorni».

Quindi il Movimento è attraente a destra? «Il M5S è strutturalmente di sinistra nella classe dirigente. Basti guardare cosa fanno sui rom, l’immigrazione e la famiglia, le coppie di fatto. E poi sull’Europa, a Salvini è sfuggito che Grillo ha detto che sulla cittadinanza italiana dobbiamo chiedere all’Europa? Siamo alla follia. Cosa siamo una colonia, una provincia dell’impero? Non credo che queste posizioni siano conciliabili con le nostre».

Salvini dice loro benvenuti. «Renzi e Grillo pari sono. Io voglio costruire una terza via».

Sullo ius soli? «Ho invitato M5S a firmare la petizione contro lo ius soli infatti. Ma loro si astengono e noi abbiamo già raccolto decine di migliaia di firme. Nel 2016 abbiamo concesso 202 mila nuove cittadinanze, il 40 per cento a minori, e nel frattempo sono nati solo 470 mila bambini italiani. Vuoi dire che la legge che c’è funziona. Pure troppo. La cittadinanza deve essere richiesta e celebrata, è una cosa seria non un automatismo».

A destra come si sorpassano i Cinque Stelle? «Si investe sulla natalità. Non possiamo pensare che fare un figlio possa essere un lusso, a Todi abbiamo proposto il reddito di infanzia (400 euro al mese per i primi tre anni di vita dei bambini delle famiglie in difficoltà). È la nostra risposta al reddito di cittadinanza con cui per altro si dimostra di non conoscere la società italiana (800 euro spesso è lo stipendio di un italiano e loro vogliono darli per stare a casa). Rendiamo conveniente per le imprese assumere donne in età fertile».

Sui ballottaggi che sensazione ha? «Chiuderò la campagna elettorale a Genova e ad Asti dove Fdl è il partito traino del candidato che va al ballottaggio contro il M5S. Siamo noi contro loro. Seguo da vicino l’Aquila e Pistoia. Sui territori vincono i temi: a Sesto San Giovanni bisogna scegliere se fare la più grande moschea del nord Italia oppure costruire un nuovo commissariato». 

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1 commento

    • Giovanni il 23 Giugno 2017 alle 12:27
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    Niente di nuovo sotto il sole, questo scontro tra PD e grillini è solo una lotta tra sciacalli, fosse per me li lascerei azzanarsi tra di loro

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