Meloni a «Il Messaggero»: «La Raggi poteva andare a Ostia un po’ prima. L’antimafia non aspetta le elezioni»

 

 

 

L’intervista di Stefania Piras

«Raggi, la passeggiata a Ostia doveva farsela un po’ prima, e dare un’alternativa vera agli abitanti soggiogati dagli Spada». Così Giorgia Meloni, leader di Fdl accusa la sindaca Virginia Raggi di aver inscenato una manifestazione puramente elettorale».

Meloni, perché Fdl non è a manifestare a Ostia ieri? «Perché era una manifestazione di parte. A Raggi manca il senso delle istituzioni».

C’è un’antimafia di comodo? «Certo. La vera antimafia, quella, non aspetta le elezioni. Raggi ha tutti gli strumenti per combattere la mafia. Io sono stata in via Forni dove ci sono le case popolari. Lì Raggi non l’hanno mai vista. I vigili andarono a verificare l’inagibilità dei balconi e misero i sigilli. In questi due anni Raggi non solo non ci è mai andata ma i sigilli ci sono ancora».

Troppa poca attenzione? «Senta, l’unica traccia che abbiamo di Raggi a Ostia è quando si è fatta il selfie con la pineta di Castelfusano che brucia, che manco Nerone. Ora che ci sono le elezioni ci toma».

Per la sindaca è una marcia per la legalità. « Sì ? E la indice inviando una lettera vergognosa ai dipendenti del Comune in cui li invita, e quindi impone loro, di partecipare a quella che è una iniziativa di partito? Ha utilizzato questa situazione per fare campagna elettorale alla sua debole candidata. Io ho visto una video-intervista imbarazzante della candidata del M5S in cui non sapeva se la famosa palestra incriminata degli Spada fosse pubblica o privata. E questa sarebbe la delegata al litorale del Comune di Roma? Raggi prima l’ha pagata 40 mila euro di soldi pubblici e poi l’ha candidata alle elezioni. Roba da matti».

È vero che il Pd potrebbe votarvi? «Io so che molti mi fermano e mi dicono “Ho votato tutta la vita a sinistra e ora mi sento rappresentato da voi”. E infatti, le battaglie per i più poveri le abbiamo fatto noi. La sinistra calcolava nell’Isee l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità che io volevo togliere. E gli elettori di sinistra che cercano questa giustizia sociale anche di fronte a due opzioni, sinistra e M5S, sono in difficoltà e guardano a noi. Raggi per gli italiani che muoiono di fame non fa nulla. Noi abbiamo denunciato la situazione di Emmanuel Mariani: italiano, vive in una casa popolare, famiglia monoreddito, due bambine di cui una di 11 anni invalida al 100% per un errore sanitario. Ecco, il Comune li sta sfrattando. Un signore senza tetto, senza lavoro senza reddito, II comune gli ha risposto: vada a vivere in un campo Rom, perché Ãé il comune è in grado di dargli più risposte. Ci rendiamo conto?».

E gli elettori di Casa Pound invece che faranno? «Casa Pound quando andai a Ostia mi contestò. Hanno fatto una buona campagna elettorale ma ai loro elettori ora dicono di andare al mare. Non credo che li ascolteranno e spero che votino per Monica Picca».

E invece i consensi del terzo partito occulto di questa partita, gli Spada? «I voti degli Spada non mi interessano, molto semplice».

Ma chi è stato aiutato e protetto da loro chi voterà? «Io dico di votare Monica Picca. Dico: dateci fiducia e ci saranno le istituzioni a proteggervi, e cambieremo le cose. Potranno ribellarsi e liberarsi. Ci saranno scuole, parchi e le alternative che ora non ci sono».

Promesse elettorali. «No. La criminalità si diffonde dove non c’è lo Stato. Quando la gioventù le negherà il consenso anche la misteriosa e onnipotente mafia svanirà come un incubo diceva il giudice Paolo Borsellino. Aveva ragione. Ma ai giovani gliela dobbiamo dare quella alternativa. Io da Ministro andai a visitare un semplice skatepark che ora è chiuso».

Colpa della Raggi? «Senta, io in via Forni ci sono stata e ho trovato la manifestazione dei bimbi in coro: “Vogliamo il parco! Vogliamo il parco!”. Ci vuole tanto a fare un parco, a mettere uno scivolo? Invece di fare una manifestazione Raggi non poteva mettere un’altalena? È il minimo che possa fare un’amministrazione».

La candidatura di Pirozzi rimane a bagnomaria? «Pirozzi è una risorsa ma io voglio parlare con il resto della coalizione. L’obiettivo è arrivare tutti compatti come in Sicilia. Per il Lazio serve un candidato onesto, competente e che sappia avere consenso. Uno che non ha un’identità annacquata».

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1 commento

    • pasquale borsellino il 12 Novembre 2017 alle 19:38
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    abbiamo bisogno di certezze di garanzie istutuzionali , non di chiacchiere . sono d’accordo con la Meloni quando dice che i problemi della gente non hanno niente a che vedere con le problematiche dei partiti ( fatele a casa vostra) noi popolo abbiamo bisogno di altro: i romani facevano giochi e davano pane per calmare la folla , questi mandano chiacchiere e fumetti . i problemi non sono nati adesso ad Ostia , ne’ a Palermo ne’ a al mercato di Vittoria !!

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