Fratelli d’Italia, congresso al via domani a Trieste. Meloni: Mettiamo insieme i patrioti per portare il centrodestra al Governo

 
Prenderà il via domani, sabato 2 dicembre al PalaRubini di Trieste (via Flavia), il secondo congresso nazionale di Fratelli d’Italia “Appello ai Patrioti”. “Il nostro evento si celebra a Trieste perché è una città simbolo dell’amore per l’Italia, è la città che più ha sofferto per essere italiana e che più ha voluto esserlo. La politica è fatta anche di questo: di concretezze, di proposte ma anche di passione, di persone che scelgono di spendersi per qualcosa. Da Trieste noi lanciamo, col movimento dei patrioti, la sfida per il governo della nazione: pensiamo che Fratelli d’Italia possa portare un valore aggiunto importante per la vittoria del centrodestra, rimettendo insieme i tanti patrioti che in questi anni non si sono riconosciuti nei partiti politici e che magari si sono disamorati o disinteressati della politica”, spiega il leader del partito Giorgia Meloni.

 
Saranno circa 4mila i delegati da tutta Italia che arriveranno da oggi a domenica a Trieste, eletti nei congressi provinciali che si sono celebrati nelle scorse settimane, oltre che nei gazebo allestiti nelle piazze. Fra loro ci saranno anche alcuni rappresentanti delle sezioni di Fratelli d’Italia eletti all’estero. All’iniziativa di Fratelli d’Italia parteciperanno anche personaggi della cultura, della società civile, del giornalismo.
 
L’inizio dei lavori del congresso è previsto per le ore 10 con gli interventi delle autorità e delle delegazioni parlamentari delle forze del centrodestra. Alle ore 15 è previsto l’intervento del presidente del partito Giorgia Meloni, che aprirà ufficialmente il dibattito. Nel pomeriggio seguirà la discussione delle mozioni. L’evento si chiuderà domenica 3 dicembre con l’intervento di Giorgia Meloni, previsto per le ore 12. 
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3 commenti

    • Max Benintendi il 2 Dicembre 2017 alle 14:31
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    Grande MELONI !!! Era ora che qualcuno parlasse di VALORI come LA PATRIA, annoverando gli eroismi di una città veramente italiana come TRIESTE, e finalmente qualcuno che condanna tutte le nefandezze che tanti “comunisti del belpaese” di allora, ma anche di oggi, attuarono nei confronti di profughi triestini che fuggivano dalle foibe di Tito con poche masserizie salvate dalle grinfie dei barbari dell’est…! Ho conosciuto nella mia professione profughi di quelle parti sparsi in Italia ma anche negli USA, e tutti sono apprezzati per la laboriosità e l’ onestà, qualcuno poi è diventato persona di successo.
    Gente anziana che però ancora piange nel ricordo delle sofferenze e delle umiliazioni subite….quando poi il tempo e la storia che ha fatto crollare impietosamente su loro stessi quasi tutti i regimi comunisti dei balcani, finirà di restituire a quelle terre stupende carichi di amore per l’Italia, il giusto destino e la giustizia che si meritano, penso ci si potrà aprire alle nuove generazioni di volonterosi anche delle piccole nazioni della ex Jugoslavia, dimenticare e cristianamente perdonare, come forse sta avvenendo in questi ultimi anni, per creare spazi economici e di benessere per tutti nel rispetto della grande storia che nei secoli ci ha unito anche per mezzo della millenaria Repubblica Serenissima.
    MAX BENINTENDI

    • Franco Cordiale il 2 Dicembre 2017 alle 21:55
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    Riportare alla coscienza comune, specie quella dei giovani e giovanissimi che l’attuale scuola di massa a guida pidiota consegna ad un LIMBO di smemoratezza e di incoscienza, annacquando sempre più i saperi classici e gli strumenti per attingervi, la storia e la memoria di Trieste, é solo un tassello, sebbene importante, di un vasto mosaico. Esso é fatto dalla storia, letteratura, geografia, lingua del “bel paese”. Questi nostri patrimoni, se ripresi e compresi oltre ogni ideologismo, se coltivati come valore di primo piano, potrebbero sottrarci (immagino con immensa fatica) alla DERIVA MONDIALISTA voluta dai “poteri forti”. Essi ci hanno già assegnato il ruolo di canale di scorrimento italo-africano e massa sotto-occupata e precaria per i nostri giovani. Essi ci vogliono come terra di mezzo, immensa periferia sociale e culturale dove ogni italianità sarebbe morta e sepolta. E’ questo che stiamo aspettando ?

    • Gianni il 12 Dicembre 2017 alle 09:48
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    Deve essere chiaro a seguito di questo congresso che il leader non può più essere Berlusconi e che sono necessarie le primarie per votare i nostri leader.

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