Torino, risposta del Museo Egizio è toppa peggiore del buco. Nuovi italiani dovrebbero almeno parlare italiano

 

Il museo egizio di Torino ci risponde, e la toppa è peggiore del buco. Sostengono che scrivono in arabo perché si rivolgono a “nuovi italiani ai quali dobbiamo guardare”.

Secondo noi i “nuovi italiani” dovrebbero conoscere almeno l’italiano e non dovrebbero avere bisogno di messaggi promozionali in arabo e continuiamo a non capire perché i “nuovi italiani” con cittadinanza araba dovrebbero pagare il biglietto del museo la metà rispetto a un qualsiasi altro italiano. Misteri egizi delle amministrazioni PD – grilline.

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4 commenti

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    • Franco Cordiale il 5 Gennaio 2018 alle 17:39
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    I “nuovi italiani”, se davvero sono tali, comincino a considerare la lingua italiana come quella del paese dove hanno scelto di vivere. Il museo avrebbe potuto porre anche la didascalia in arabo, per pura cortesia, sotto quella in italiano. Invece così ha dato prova di sottomissione ruffianesca verso gli arabi e di razzismo contro gli italiani, discriminati sul costo del biglietto. Un modo per farci sentire “stranieri in patria” come Garibaldi ?

    • RUGGERO GIGLIOTTI il 5 Gennaio 2018 alle 18:51
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    L’ITALIA DEVE AVERE SOLO ITALIANI.MAI CITTADINANZA,MA SOLO UNA ONOREFICENZA A CHI NE HA IL DIRITTO, DA APPENDERE ALLA GIACCA CON SODDISFAZIONE ED ORGOGLIO,GLI ALTRI DEVONO ESSERE RIMPATRIATI,ED AIUTARLI VERAMENTE NELLE LORO TERRE.ADESSO GLI FACCIAMO DEL MALE,OLTRE A MIGLIAIA DI MORTI IN MARE………

    • Franco Cordiale il 7 Gennaio 2018 alle 03:28
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    E la Appendino cosa ne pensa? Oppure niente? Come un appendino per abitini cuciti da altri ? Abitini confezionati dal noto stilista P & D ?

    • SILVIA il 8 Gennaio 2018 alle 09:10
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    Sono davvero stanca di assistere impotente a prevaricazioni che provengono dall’esterno e che confermano l’ondata di dominio islamico sotto ogni profilo.
    Quello delle puntuali scritte in arabo conferma una politica di lasciapassare in Italia senza precedenti: l’identità di un popolo e l’appartenenza al proprio territorio si traccia a cominciare dalla pretesa costante di rivendicare la propria lingua MADRE.
    Nemmeno la politica della tolleranza , quella da sempre predicata dalla sinistra radical chic avrebbe previsto la declinazione della prevalenza linguistica araba a danno della lingua di proprio dominio….!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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