Per FdI non c’è cambiamento senza presidenzialismo, pronti a raccogliere firme

Riforme: che fine ha fatto il presidenzialismo, primo punto del programma di governo del centrodestra sul tema delle modifiche costituzionali? Per Fratelli d’Italia non c’è cambiamento senza presidenzialismo. Nessuna riforma istituzionale potrà rendere lo Stato forte e la politica efficiente fino a quando il Capo dello Stato non verrà scelto direttamente dai cittadini. Bene la diminuzione dei parlamentari per tagliare i costi, ma se si vuole rendere moderna la nostra democrazia non si può prescindere da un sistema presidenziale. FdI ha presentato, tra le sue prime proposte, proprio la modifica della Costituzione in questo senso, e siamo pronti a raccogliere le firme in ogni angolo della Nazione in sostegno di questa grande rivoluzione.

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8 commenti

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    • Federico Puglia il 3 Ottobre 2018 alle 10:28
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    E’ necessaria una svolta verso l’elezione del Popolo del suo Presidente, altrimenti ci troveremo perennemente, come già avvenuto con Scalfaro, Napolitano e, con mia sorpresa, avviene anche oggi con Mattarella, che anche con un Governo che abbia il 51% del voti, non può attuare il suo programma elettorale, dalle Iniziative ai Ministri Designati se c’è un “NIET” del Presidente della Repubblica, che casualmente nei casi citati, è sempre stato eletto da maggioranze Governative, diventate nelle successive elezioni Minoranza!

    • Giovanni il 3 Ottobre 2018 alle 10:41
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    Pronto a sostenere l’iniziativa di FDI dove si firma?

  1. pronto a firmare nel momento di colui che pone la firma….

    • Crocetti Riccardo il 3 Ottobre 2018 alle 20:13
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    Sono d’accordo!

    • Pino 007 il 4 Ottobre 2018 alle 03:05
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    Giusto, se dobbiamo avere un presidente…… e bene che sia il Popolo Sovrano che lo elegga e non quei 4 cialtroni di parte che lo vogliono come loro.

    • Franco Cordiale il 4 Ottobre 2018 alle 03:16
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    Sono francamente stufo di questa tipologia di presidenti della repubblica che si susseguono, fatta forse eccezione per Francesco Cossiga, di cui in molti ricordiamo le note “esternazioni”. Accomunati dalle solite frasi fatte beneauguranti e benedicenti come quelle dei vecchi parroci quando predicano la domenica o quelle delle zie e delle tate quando si rivolgono ai nipotini per esortarli a “fare i bravi”! E l’Europa, e l’unità, e la concordia, il dialogo, l’accoglienza etc. Salvo pronunciare con timore e malcelato disprezzo la parola “sovranisti”, vedi Mattarella, il quale disdegna di apparire come il simbolo stesso del PRINCIPIO di SOVRANITA’, inerente invece, all’idea stessa di Capo dello Stato. Ecco: un Capo dello Stato che non si vergognasse di esserlo: ciò vorrei…

    • Ivan G. il 4 Ottobre 2018 alle 21:10
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    Il presidenzialismo è importante, ma a mio avviso andrebbero anche superate le Regioni (e in questo modo si rivedrebbe tutto l’apparato di quelle a statuto soeciale). Pieni poteri a provincia e comune. Pensiamo a cosa sono diventate le regioni in questi anni (uno stato nello Stato, confusione e duplicazione di poteri, ecc.); smantellando le regioni si può rafforzare profondamente l’intelaiatura dello stato sovrano. Pensiamo anche in ottica europea a cosa significa la Catalogna per la Spagna e comprendiamo come la regione venga vissuta, sempre, in funzione anti sovrana.

  2. in italia abbiamo abitanti che pur dichiarandosi italiano fanno gli interessi di parti avverse, mi riferisco al PD che è molto compromesso e ricattabile, ma colui che è compromesso con la francia di Macron è la vittima designata: questa è una considerazione di compromesso verso quelle nazioni europee che fanno cooncorrenza sleale verso l’ITALIA, un presidente eletto dal popolo senza le regioni sarebbe un risparmio notevole…….

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