Ghanese aggressore controllore Atac e vigilante sia espatriato e sconti la pena esemplare a casa sua

A Roma un ghanese senza biglietto aggredisce un controllore dell’Atac e un vigilante. Fermato successivamente dai Carabinieri, è risultato essere senza fissa dimora e con precedenti. E ora chiediamo una condanna esemplare per questo balordo, da scontare a casa una volta espatriato.

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5 commenti

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    • Franco Cordiale il 17 Ottobre 2018 alle 02:26
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    Espellere i delinquenti stranieri e mandarli a scontare la condanna al loro paese. Un segnale a favore di chi, straniero, vuole invece integrarsi davvero.

    • Pino 007 il 17 Ottobre 2018 alle 05:24
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    Quanti giorni sono passati dall’aggressione ad oggi 17 Oct?? Il ganese e’ gia’ stato rimpatriato o stiamo ancora aspettando qualche firma per farlo partire? Oppure , disgrazia nazionale, state aspettando che la boldrini dica NO !!!!! ?

    • Crocetti Riccardo il 17 Ottobre 2018 alle 10:26
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    Cacciamo via dall’Italia il razzismo negro, che esiste e gode di ottima salute!
    Questo lo posso garantire perchè sono stato in Africa per dieci anni e qualcosina di quel continente la conosco e la capisco benissimo!

  1. signor Riccardo io vi sono stato per ben vent’anni

    • Franco Cordiale il 18 Ottobre 2018 alle 10:34
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    Sul fatto che molti stranieri, specie irregolari e clandestini, ci disprezzino, non nutro dubbi, pur non essendo mai stato in Africa. Essi giungono da paesi spesso barbarici, impregnati di forza e di brutalità in tutte le loro manifestazioni (ve lo ricordate IDI AMIN, tiranno dell’Uganda, alle prese con gli ostaggi israeliani, liberati in seguito dal raid delle forze speciali israeliane all’aeroporto di Entebbe?) e capitano in un paese come il nostro, dove se “osi” difenderti dal delinquente che ti massacra di botte DENTRO la tua STESSA ABITAZIONE, come minimo devi RISARCIRLO su decreto del tribunale! Convinti di avere a che fare con un gregge di pecore stupide (tutti noi), con la chiesa bergogliana che li considera altrettanti “poverini” da compiangere ed aiutare (senza distinguere in alcun modo le vittime vere dai mascalzoni profittatori), acquistano inevitabilmente arroganza e ne acquisteranno sempre di più. Salvo il miracolo di avere finalmente a che fare con un POPOLO, e non un “volgo disperso che nome non ha”, come scriveva Manzoni duecento anni fa’, parlando sempre di noialtri italiani !

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