Inps: Allarme sui conti eredità Prima Repubblica, a pagare siano i pensionati d'oro

L’allarme dell’Inps sulla sostenibilità dei suoi conti nasce dalla gestione criminale dei politicanti della Prima Repubblica, che negli anni hanno sempre distribuito favori e prebende per ottenere consenso elettorale e hanno scaricato il peso delle loro decisioni scellerate sulle spalle delle generazioni future.

Fin dalla riforma Amato del 1992, il sistema pensionistico italiano è stato oggetto diuna lunga serie di modifiche, tutte incentrate però a recuperare risorse dalle pensioni future senza intaccare i cosiddetti “diritti acquisiti” dei pensionati d’oro. All’appello del presidente Mastrapasqua non segua dunque l’ennesima riforma diretta a penalizzare ulteriormente i giovani, che sono stati già condannati ad andare in pensione in media a 70 anni con un pensione da fame.

Il Parlamento abbia il coraggio di schierarsi una volta per tutte contro privilegi e rendite di posizione, per dare un forte segnale di giustizia ed equità tra le generazioni. Per questo, chiediamo a tutte le forze politiche di sostenere la proposta di legge di Fratelli d’Italia ora all’esame della Commissione Lavoro di Montecitorio e che prevede di fare una cosa molto semplice: ricalcolare i contributi per tutte le pensioni che superano 10 volte la pensione minima. Se i contributi non sono stati effettivamente versati, la parte eccedente viene tagliata e destinata ad aiutare i giovani e le pensioni minime e di invalidità.

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2 commenti

    • la il 14 Novembre 2013 alle 23:18
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    Gentile Giorgia,

    spero che la sua proposta di legge sulle pensioni veda la luce.

    Quando è prevista la sua discussione e voto in Parlamento?

    Dovremo fare sentire – in quel momento – che teniamo d’occhio i nostri parlamentari, che il loro voto confermerà o cancellerà la nostra fiducia in loro.

    Grazie, lei mi sembra una brava persona.

  1. E’ evidente che per diritti acquisiti, nello specifico, tu faccia riferimento a quelle pensioni che di pensionistico hanno solo il nome: io li ribattezzerei come “assegn vitalizi della vergogna italiana” e sono quei particolari trattamenti di favore previdenziale che spesso e volentieri toccano i quattro zeri al mese: tutto questo deve finire e lo dico da persona diversamente abile che lavora nella Pubblica Amministrazione con un reddito annuo minimo per mantenere l’assegno di invalidità civile che vergognosamente non è adeguato al costo delle vita, all’indcizzazione e alla rivalutazione monetaria di questo stramaledetto Euro coniato in funzione di poche potenze economico-finanziarie europee; ma lo dico anche come uomo di destra, con le idee e la costanza e tenacia che caratterizzano le persone determinate affinché ci si attivi verso nuovi e concreti cambiamenti che salvaguardino i giovani, tutelino le persone anziane e ridiano una speranza a chi il lavoro lo ha già.

    Potrei e vorrei dire molte altre cose ma rischiando di diventare noioso e virtualmente logorroico termino, promettendo di ritornare su argomentazioni come questa in seguito se tu me lo concederai.

    Tanti cari saluti da NUORO

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