“Con il successo di Marine Le Pen il popolo francese chiede riscatto dai burocrati della UE e della BCE e dice basta alla gabbia dell’Euro”. E’ quanto ha scritto su Twitter il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni.
“Il successo di Marine Le Pen in Francia è solo il preludio a quello che succederà anche in Italia e in tutta Europa. È la rivolta del popolo che si sente tradito da questa Europa, che dice basta all’euro e si riprende i propri diritti e la propria sovranità. Già dalle prossime europee di maggio sono sicura che saranno premiati i movimenti come Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, che prendono ordini solo dal popolo italiano e si rifiutano di prenderli dalle banche o dalla Merkel”, ha poi aggiunto dopo essere stata interpellata dai giornalisti alla Camera.
3 commenti
Spero che chi ha finora votato centro-destra, voti per FdI, questo piccolo partito che ha avuto il coraggio di intraprendere una sua strada. Credo che il partito di Berlusconi non abbia saputo rinnovarsi, rimanendo attaccato alla “sottana” del suo leader, il quale non ha saputo allevare cavalli di razza che lo potessero sostituire. L’esempio di Alfano è lampante. Mille auguri Giorgia.
Cara onorevole Meloni, mi verrebbe da chiamarla Giorgia, dopo tutto sono una (ex) ragazza:-), di qualche anno più vecchia di lei…a proposito del suo articolo sulla vittoria di Marine Le Pen, approfitto per copiare e incollare qui le parole del magistrato Luciano Barra Caracciolo, che di sicuro conoscerà visto che fa parte del comitato scientifico di A/simmetrie del prof. Bagnai, ecco come si esprime in merito al “Redemption Fund”:
“E’ in definitiva un sistema con garanzia c.d. “reale” – estesa persino all’oro d’Italia- della realizzazione del fiscal compact, e implica l’asservimento della macchina fiscale nazionale a un’entità estera, non prevista, né compatibile con la Costituzione, che diviene stabilmente beneficiaria della capacità contributiva dei cittadini italiani.
E cioè o servirà a creare risparmio nazionale costantemente negativo, ovvero consisterà in una liquidazione coatta (per via di tasse patrimoniali e privatizzazioni in svendita) dell’intero patrimonio pubbico e privato nazionale. O entrambe le cose insieme (perfettamente compatibili).
Per fermare questo meccanismo infernale ormai lanciato come un meteorite in rotta di collisione col “Bel Paese”, c’è un solo modo: uscire dall’euro per tornare alla Costituzione.
Ma se questo messaggio non è raccoglibile con spirito di unità e di solidarietà democratiche da tutte le forze politiche non attualmente “di governo” (forze politiche che, secondo uno schema generale verificatosi in tutta Europa, avrebbero una oggettiva convenienza a farlo), occorrerà semplicemente attendere e sperare che il meteorite colpisca prima qualcun altro, togliendoci, si fa per dire, le castagne dal fuoco.”
Dal blog: orizzonte48.blogspot.it del magistrato Luciano Barra Caracciolo che devo dire sta facendo anche lui del suo meglio per spiegare agli italiani quanto sta avvenendo.
Grazie onorevole per quanto sta facendo, avanti così!
Con tanta stima,
Cristina Capra
Alessandria
“La cessione alla Francia del comune di Tenda e di parte dei comuni di Briga (vedi anche Briga Alta), Valdieri e Olivetta San Michele (le frazioni di Piena e di Libri), la vetta del monte Chaberton, quella della Cima di Marta e le fortificazioni sulla sommità del monte Saccarello; inclusi in territorio francese anche una buona porzione del versante italiano dell’altopiano del Monginevro ad eccezione di Claviere che resta in territorio italiano, il bacino superiore della valle Stretta del monte Thabor, il colle del Moncenisio e la parte occidentale, al di là dello spartiacque, del colle del Piccolo San Bernardo”. Questo, fra l’altro, quanto scritto nel “trattato di pace” con la Francia (http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_di_pace_fra_l'Italia_e_le_Potenze_Alleate_ed_Associate_-_Parigi,_10_febbraio_1947). Canterò fuori dal coro; posso permettermelo. Mio padre fu un esule del Monceniso e nelle fredde sere d’inverno, riscaldato da un buon bicchiere di vino e da uno scoppiettante “putagè” (cucina a legna) non perdeva l’occasione di raccontarmi di quando, scendendo, in lacrime, verso l’Italia con le poche cose che non gli erano state rubate, fu costretto ad assistere al “passaggio delle consegne” del confine con sprezzanti ufficiali francesi che si rifiutarono di salutare militarmente i loro pari grado italiani e che, una volta ammainata (illegalmente; logicamente spettava a noi) la nostra amata bandiera, non trovarono di meglio da fare che buttarla a terra. Siamo nel Settembre del 1947 (http://www.ilgiornaleditalia.org/news/cronaca/852249/Per-non-dimenticare.html). Requizione istantanea di territori, case, alpeggi e bestiame. Divieto di parlare italiano. Tre anni prima, Agosto 1944, il 1° governo De Gaulle, riconquistata (…) Parigi, annullava unilateralmente l’armirstizio del 1940 e dichiarava nuovamente lo stato di guerra con l’Italia. Incredulità degli Alleati che si ritrovarono due stati cobelligeranti in guerra tra loro… Potrebbe bastare; ma ritengo opportuno ricordare con angoscia e orrore gli efferati massacri e le violenze gratuite perpetrati dalle truppe coloniani francesi nel sud Italia durante la primavera-estate 1944 (http://www.fattisentire.org/modules.php?name=News&file=article&sid=1590). Purtroppo conosco i francesi, anche e soprattutto quelli di destra. La loro idea ha ben poco a che spartire con la Nostra. Il loro è semplicemente becero nazionalismo; mania di, immeritata, grandezza. Almirante, che nella sua immensa bontà, concesse al neonato FN l’uso del nostro simbolo, se ne pentì poco dopo e mai strinse veri accordi strategici con quel partito. Veniamo all’oggi. Onore e complimenti a Marine. Ma traiamone le debite consegueze. La sua vittoria è solo una tappa di un percorso, serio e mirato, programmato da tempo, con obiettivi di medio e lungo termine. Una leader carismatica, politiche di facile comprensione, slogan attraenti, presenza spasmodica sul territorio, assoluto disinteresse per argomenti “burocratici” come la legge elettorale (per vincere bisogna essere in tanti e UNITI). Spero, adorabile Giorgia, di averTi, con questo umile scritto, “aiutato” (ma davvero ne hai bisogno…?) a interpretare i sommovimenti d’oltralpe. Non siamo come loro; ci devono l’esistenza stessa (qualcuno ha letto il “De bello gallico”?). Certo, in questo momento, possono esserci utili. Ma la leader dell’ eventuale Destra Europea non sarà certo Marine. SARAI TU! Domenico Perottino.