No Grillo, non tutti gli italiani erano comunisti da giovani. Non è vero, come hai sostenuto durante il tuo comizio di Cagliari, che “eravamo tutti comunisti”. Vallo a raccontare ai popoli dell’Europa dell’est che il “comunismo era una cosa bellissima”. Mentre tu di dilettavi alle feste dell’Unità, come ti piace ricordare, milioni di uomini e donne venivano deportati e morivano nei gulag sovietici. Mentre tu ti interrogavi sulla differenza tra il comunismo di Marx e il comunismo reale, i regimi comunisti soffocavano nel sangue ogni speranza di libertà dei giovani di Praga, di Budapest, di Berlino Est. Perciò, caro Grillo, facci il piacere di parlare per te, e solo per te. Perché mentre tu eri comunista, come molti altri, anche qui in Italia alcuni pagavano sulla propria pelle l’eresia di opporsi all’ideologia dominante. Non tutti hanno dovuto attendere il crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica per rendersi conto che il comunismo non era “un bel sogno”, come dici tu, ma un sistema sanguinario e totalitario. Perché è vero che non c’erano ancora internet, la tua amata “rete” e i “social”, ma le notizie giravano lo stesso, e anche in Italia si sapeva benissimo cosa stesse succedendo al di là della cortina di ferro. Ma a molti, semplicemente, non interessava. Siamo contenti che alla fine anche tu te ne sia accorto, insieme a tutti quei “compagni” che si sono convertiti quando l’aria è cambiata. Speriamo solo che tra 20 anni non avrai una nuova illuminazione, e ancora una volta, ti accorgerai di aver sbagliato tutto. Perché questa volta milioni di italiani rischiano di seguirti nei tuoi “errori di gioventù”.
1 commento
L’ideologia comunista è stata la principale responsabile del cancro della burocrazia nel nostro paese. Nel dopoguerra il trauma del ventennio rischiava di provocare una sfiducia paralizzante nei confronti della persona e del suo orientamento al bene. Il materialismo di matrice comunista ha fatto da coltura al proliferare del virus della sfiducia nei confronti del bene come libera scelta della persona. Così la norma, la regola e gli organismi di controllo garanti del rispetto di queste hanno sostituito la persona e la responsabilità personale nella gestione del bene comune. Il cancro della burocrazia è diventata metastasi e oggi questo cancro miete più vittime del suo padre biologico.
Vorrei dire a Matteo Renzi di non dimenticarsi di includere anche questa quando, con orgoglio, fa l’elenco delle cose di sinistra.