Meloni a Libero: «Se Matteo vuol fare il leader riporti Berlusconi a destra»

«Sfido il capo lumbard a dimenticare la secessione, è meglio un nuovo progetto nazionale. Su euro e immigrati siamo d’accordo con lui. Il Cav? Stracci il patto con Renzi».

L’intervista di Enrico Paoli.

Alleati forse, dialoganti verosimilmente, sfidanti sicuramente. Anzi, sarà proprio una «sfida», almeno stando al disegno delineato dalla leader di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, a determinare che dovrà prendere la testa del centrodestra che verrà. Che deve sfidare la sinistra, privandola del patto del Nazareno. Insomma, la partita è aperta. Soprattutto ora che Matteo Salvini ha lanciato i dadi sul tavolo, nella convinzione di “prendersi” il centrodestra come ha detto Libero.

Onorevole, come giudica il tentativo di Renzi di scalare il centrodestra, dato che ha visto di nuovo Berlusconi? «Chi racconta la favola che Renzi fa cose di centrodestra è vittima di un abbaglio. Non basta fingere di litigare con Landini o sbandierare riforme inconsistenti per nascondere l’aumento record di tasse sulla casa, l’abolizione del reato di clandestinità, lo smantellamento della famiglia tradizionale, i continui provvedimenti svuota carceri, la depenalizzazione delle droghe: tutte cose tipicamente di sinistra. Noi non ci facciamo fregare».

Ma quello che sta agitando il centrodestra è un Salvini di lotta o di governo, oppure il leader del Carroccio punta solo a rianimare la Lega? «Salvini sta facendo un’operazione furbesca: tenersi la Lega al Nord continuando a sostenere l’indipendenza del Veneto e lisciando il pelo a una certa base secessionista e nel contempo sbarcare al sud con un messaggio nazionale. Se davvero crede in un progetto nazionale, Salvini deve sciogliere i nodi. In questo senso lo sfido: vada oltre la Lega secessionista, rinunci ai progetti separatisti, costruiamo insieme un nuovo federalismo che superi il regionalismo spinto che ormai ha dimostrato di essere fallimentare».

E se fosse disponibile? «Se Salvini è pronto a fare questo, noi siamo disponibili a ragionare di qualsiasi cosa».

La Poli Bortone immagina un ticket Salvini-Meloni. Lei è disponibile? «I ticket non mi appassionano. Certo, io come Salvini sono in pista per costruire una proposta radicalmente alternativa a Renzi. Con chi ci sta veramente».

Ma è davvero pensabile un nuovo centrodestra senza Berlusconi? «Berlusconi è stato per venti anni uno straordinario federatore di forze politiche che difficilmente avrebbero potuto stare insieme. Grazie a questa azione abbiamo costruito un linguaggio comune che invece oggi si sta perdendo, anche per eccesso di tatticismo di Berlusconi. Per questa ragione il centrodestra oggi è morto, e dunque non va ridefinito ma rifondato, a partire da due condizioni: chiarezza sui valori e primarie per scegliere il leader».

Giovanni Toti sostiene che Salvini rischia di fare la fine di Gianfranco Fini e Mario Monti, se pensa di coalizzare il centrodestra prescindendo da Berlusconi. Che ne pensa? «Queste sono schermaglie dialettiche. Ma c’è un tema centrale che Salvini non pone a Berlusconi: ci aiuti a convincerlo a stracciare il patto del Nazareno e a tornare saldamente nel centrodestra».

È evidente che fra Fratelli d’Italia e la Lega esiste un feeling o, almeno, un ottimo rapporto. Ma cosa c’entrate voi con un partito secessionista? «Abbiamo una forte sintonia su temi fondamentali come l’immigrazione e la critica dura all’Euro e a questa Europa che non ci piace, ma sul tema dell’identità e dell’unità nazionale non si transige. Capisco che dopo vent’anni di propaganda con le ampolle e gli elmi nessuno prende più la minaccia del secessionismo sul serio, ma non vuol dire che non sia per noi una questione dirimente. E quando vedo i consiglieri regionali leghisti della Lombardia uscire dall’aula mentre risuona l’inno di Mameli mi ricordo che queste ambiguità non sono state risolte».

Sullo sfondo si va delineando un’alleanza di centrodestra. Allargata quanto e a chi? «A tutti quelli che ci stanno, compresa quella galassia di liste civiche che in questi anni non si sono sentite rappresentate da noi. Ripartiamo da coerenza, contenuti e partecipazione. Per rifondare il centrodestra Ncd esca dal governo Renzi e Forza Italia rinneghi il patto del Nazareno. Riscriviamo un manifesto dei valori e scegliamo le primarie a tutti i livelli».

Se dovessimo andare al voto anticipato qual è l’opzione che vi ispira maggiormente? Lista unica o cartello elettorale? «Le coalizioni devono nascere sui valori e non possono essere imposte dalla legge elettorale sperando di piegare qualcuno per ottenere poltrone. Abbiamo già dimostrato che i principi per noi contano più delle poltrone».

Flavio Tosi, con il quale avete un buon rapporto, sostiene che un partito troppo schiacciato a destra è il modo migliore per far vincere Renzi a mani basse. «Tosi è un ottimo sindaco e, mi auguro, uno degli sfidanti alle future primarie del centrodestra. In tutta Europa, Le Pen docet, c’è una ridefinizione degli equilibri e gli elettori “moderati” sono in via di estinzione. C’è un terreno enorme che non è più solo destra, ma un blocco sociale massacrato dalla crisi e dagli ultimi tre governi a cui noi vogliamo dare risposta».

A Milano, in piazza con la Lega, c’erano anche gli esponenti di Casapound. Qualcuno è arrivato a parlare di fascioleghisti. Che effetto le fa? «Nessun effetto».

Il tema della sicurezza è uno dei punti cardine di Salvini e della Lega. Lo è anche per voi o ci sono distinzioni? «Il tema della sicurezza è da sempre uno dei cardini della nostra proposta politica. Sono stata pochi giorni fa in sopralluogo alle case popolari di Milano dove, a causa del buonismo di Pisapia, si susseguono le occupazioni abusive da parte di rom e clandestini e dove chi si ribella viene minacciato o addirittura gli viene bruciata la porta di casa. Lì, come nelle fabbriche cinesi di Prato come nel quartiere romano di Corcolle, lo Stato ha abbandonato i suoi cittadini più indifesi. Noi stiamo dalla loro parte, sempre».

Raffaele Fitto sostiene che «Salvini fa il suo» e che è passato dalla «secessione alla successione» e ora occupa uno spazio. Secondo l’europarlamentare azzurro, Forza Italia deve tornare a fare il proprio ruolo di opposizione. Qual è il suo, vostro, rapporto con Fitto? «Guardo con estremo interesse ai temi che pone e al coraggio con cui lotta. Ma non metto bocca nei partiti altrui».

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3 commenti

    • Rosa il 6 Novembre 2014 alle 19:46
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    Cosa ne penso delle vostre beghe? Che mi sono stancata. Tu devi lottare affinché coloro che sono in possesso da anni di una laurea, non siano costretti a farsi sfruttare nei call_center a 2 € l’ora e con un contratto di 1 MESE stando sul pc in maniera continuativa per 6 h senza una pausa. Non mento dicendoti che ti ho votata, la prima volta nella mia vita che voto a dx. Però qui non cambia nulla. Renzi ormai fa il leader e la poltrona difficilmente la lascerà. Berlusconi deve andare all’opposizione e non sostenerlo. Ormai siamo stufi di tutti e se ci fosse un bel COLPO DI STATO ti assicuro che gli Italiani ne sarebbero ben felici! Attenti che un MUSSOLINI è alle porte. F.to una ex 68ina.

    • lucdeluc il 8 Novembre 2014 alle 05:17
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    cara e stimatissima Giorgia ( e credimi lo dico con sincerita’) io credo che in un momento come questo dove il vero e assoluto problema dell’ italia e’ lo strapotere dell’ eu e dei suoi mandanti, e cosi’ pure la vera invasione che ha subito e sta subendo l’ Italia , dividersi su temi come il secessionismo sia la cosa piu’ sciocca che le persone di buona volonta’ possano fare. io non sono per la secessione , ma il 18 ottobre ero a Milano a gridare forte “NO INVASIONE”. O pensi forse che quando il barbari erano alle porte di un villaggio da depredare i cittadini stessero a fare i “distinguo”, no si nunivano e si difendevano meglio che potevano. Riguardo poi alle ripetute invasioni islamiche l’ Europa ( quella si che meritava la maiuscola) si e’ difesa efficacemente solo quando ha saputo unire le forze (mettendo per l’ occasione da parte le inimicizie) sotto l’ egida della cristianita’ quale unico valore condiviso contro l’ Islam. Se non capiamo chi e’ il vero nemico da combattere e non ci uniamo, beh allora hanno gia’ vinto tutti quelli che vogliono l’ Italia terra di saccheggio conquista e stupri ( a tutti i livelli fisico economico e morale).

    • Giuseppe il 9 Novembre 2014 alle 09:04
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    ITALIA, UNA ED INDIVISIBILE … unica regola. Piuttosto sarei per trasformare tutte le Regioni a “STATUTO SPECIALE”. Come la Sicilia, la Sardegna, Val d’Aosta, Trentino e Friuli. Giusto per incentivare il federalismo fiscale.
    Le tasse servono per garantire i servizi??? Allora devono rimanere nella Regione di residenza.

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