La Consulta ha già bocciato il taglio alle pensioni d’oro e visto che il provvedimento sui vitalizi dei dipendenti della Camera è la riproposizione di quel testo, non c’è alcuna ragione al mondo per la quale oggi i giudici della Corte dovrebbero dichiararlo legittimo. Ed è proprio questo il risultato che evidentemente il Pd voleva ottenere: ricordiamo, infatti, che a rinviare la norma sui dipendenti della Camera al parere della Consulta è stata la Commissione giurisdizionale per il personale, presieduta dal deputato e tesoriere del Partito democratico, Franceco Bonifazi.
La verità è che questo Parlamento non ha mai avuto intenzione di mettere fine allo scandaloso sopruso delle pensioni d’oro e stabilire un principio di equità sociale, cancellando privilegi inaccettabili che non sono e non saranno mai dei diritti acquisiti. Ne avevamo già avuto la prova quando la Camera ha votato contro la nostra proposta di legge, che stabiliva un tetto corrispondente a 10 volte la pensione minima e il ricalcolo dei contributi per la parte eccedente.
Quella legge, che si applicava anche agli organi costituzionali e che avrebbe evitato questo ricorso alla Consulta, è sprofondata nel silenzio tombale e oggi giace sotto cumuli di carte in Commissione Lavoro. Si continua a speculare sulla pelle della povera gente e dei lavatori onesti, che una pensione decente non la vedranno mai e che stanno continuando a pagare i privilegi della casta. Si vergogni chi si rende complice di questo scempio, primo tra tutti il premier e segretario del Pd Renzi che a parole parla di giustizia sociale e nei fatti è sempre pronto a fare gli interessi dei potenti coi soldi degli italiani.
2 commenti
http://autodichia.blogspot.it/2014/12/pensioni-doro-parlamento-irene-testa.html
non ho capito dove sta la novità……