Il rinvio alla Consulta del taglio delle pensioni d’oro dei dipendenti della Camera dimostra che il Pd non vuole mettere mano ai privilegi

La Consulta ha già bocciato il taglio alle pensioni d’oro e visto che il provvedimento sui vitalizi dei dipendenti della Camera è la riproposizione di quel testo, non c’è alcuna ragione al mondo per la quale oggi i giudici della Corte dovrebbero dichiararlo legittimo. Ed è proprio questo il risultato che evidentemente il Pd  voleva ottenere: ricordiamo, infatti, che a rinviare la norma sui dipendenti della Camera al parere della Consulta è stata la Commissione giurisdizionale per il personale, presieduta dal deputato e tesoriere del Partito democratico, Franceco Bonifazi.

La verità è che questo Parlamento non ha mai avuto intenzione di mettere fine allo scandaloso sopruso delle pensioni d’oro e stabilire un principio di equità sociale, cancellando privilegi inaccettabili che non sono e non saranno mai dei diritti acquisiti. Ne avevamo già avuto la prova quando la Camera ha votato contro la nostra proposta di legge, che stabiliva un tetto corrispondente a 10 volte la pensione minima e il ricalcolo dei contributi per la parte eccedente.

Quella legge, che si applicava anche agli organi costituzionali e che avrebbe evitato questo ricorso alla Consulta, è sprofondata nel silenzio tombale e oggi giace sotto cumuli di carte in Commissione Lavoro. Si continua a speculare sulla pelle della povera gente e dei lavatori onesti, che una pensione decente non la vedranno mai e che stanno continuando a pagare i privilegi della casta. Si vergogni chi si rende complice di questo scempio, primo tra tutti il premier e segretario del Pd Renzi che a parole parla di giustizia sociale e nei fatti è sempre pronto a fare gli interessi dei potenti coi soldi degli italiani.

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2 commenti

  1. non ho capito dove sta la novità……

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