Per anni l’Europa e l’Occidente hanno sottovalutato il rischio del fondamentalismo islamico

«In questa piazza oggi ci sono tante generazioni, tante forze politiche e tante espressioni diverse della società italiana: è un simbolo dell’Italia che vuole dire no al fondamentalismo, no alla violenza e no al terrorismo».

Lo ha detto il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, a margine della mobilitazione promossa dalla FNSI a piazza Farnese a Roma dopo l’attacco al Charlie Hebdo di Parigi.

«L’Europa e l’Occidente devono capire che quello che è accaduto a Parigi è un po’ una dichiarazione di guerra e dobbiamo reagire compatti, perché per tanti anni abbiamo sottovalutato il rischio legato al fondamentalismo islamico. Lo abbiamo sottovalutato nel rapporto con la difesa della nostra cultura e della nostra identità quando abbiamo consentito che un male inteso concetto di ‘rispetto verso l’altro’ ci portasse a rimuovere tutti i simboli della nostra tradizione.  Lo abbiamo sottovalutato quando abbiamo fatto scelte di politica estera che hanno finito per peggiorare la situazione geopolitica internazionale. E per quanto riguarda l’Italia sbagliamo anche  nelle politiche legate ai flussi migratori: quando non si è in grado di controllarli si rischia maggiore insicurezza – continua Meloni – A questo si aggiungono politiche di sicurezza sbagliate. Fino a ieri si diceva che il Governo Renzi stesse lavorando per rimuovere dalle strade 1200 militari, che sono ggi impegnati nelle nostre città in forza di un provvedimento dell’allora ministro La Russa. Oggi ho sentito dire al ministro Alfano che, sulla base di quello che è accaduto a Parigi, questi militari non verranno rimossi dalle nostre strade. Ma non penso si debba aspettare che ci siano dei morti per capire che abbiamo un problema. E sottovalutarlo rischia di portarci ad essere sempre più deboli», conclude il presidente di FdI-An.

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