L’intervista di Antonio Angeli.
«Difendiamoci: la difesa è sempre legittima»: con questo slogan oggi scende in piazza a Venezia Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-AlleanzaNazionale, invitando tutte le opposizioni all’unione per una battaglia che oggi non è più tra sinistra e destra, ma tra poteri forti e diritti dei cittadini.
Giorgia Meloni, vuole essere chiamata presidente o presidentessa? «Mi chiami “presidenta”. Anzi, visto che la Boldrini non vuole essere chiamata presidentessa, ma “la presidente”, io lascio la libertà di scelta, preferisco occuparmi di problemi più seri».
La manifestazione di oggi, perché? «Siamo al lavoro per un fronte anti Renzi, vogliamo mettere insieme tutte le persone libere che vogliono opporsi alle politiche sciagurate di un governo troppo attento agli interessi dei poteri forti. Abbiamo partecipato alla manifestazione della Lega il 28 febbraio a Roma; il padrone di casa di questo nuovo appuntamento a Venezia è invece Fratelli d’Italia. Vogliamo aggregare ambienti, mondi diversi. Saranno con noi associazioni, movimenti, rappresentanze dei professionisti, allevatori, agricoltori, studenti, docenti. Ci saranno le opposizioni: la Lega e anche alcuni giovani di Forza Italia. Ha dato la sua adesione Barbara Saltamartini, che stava nel Nuovo centrodestra e potrebbero arrivare anche alcuni di quelli del Movimento 5 stelle cacciati perché hanno detto come la pensano. Si cerca di costruire un’alternativa credibile».
Perché Venezia? «Perché Venezia e il Veneto sono la patria di quei tanti piccoli e medi imprenditori ignorati dal governo Renzi, costretti a chiudere, a delocalizzare e talvolta a suicidarsi, mentre l’esecutivo si occupa delle banche e del gioco d’azzardo. Il Veneto è anche la patria di Graziano Stacchio, il benzinaio indagato dallo Stato italiano per aver difeso una commessa da quattro rom armati di kalashnikov che volevano rapinare una gioielleria. Siamo in piazza per dire che la difesa dalla criminalità è sempre legittima, non si può aspettare che ti sparino addosso. E Venezia e il Veneto sono la patria del Mose, degli scandali e della corruzione. Venezia è anche la patria di un certo secessionismo, che è la risposta sbagliata ad un problema reale. La Nazione è l’unica realtà che può contrastare la burocrazia, la tecnocrazia e il centralismo europei. Per difendere i confini del Veneto sono morti anche tanti meridionali».
Ma Salvini non ci sarà. «Non potrà esserci, per questo ieri ha voluto fare con me la conferenza stampa. Perché nessuno possa ricamare su una esigenza determinata da motivi personali».
Ieri era a Milano, ha incontrato Berlusconi? «No, sono passata a Milano per la conferenza con Matteo. Berlusconi lo incontrerò la prossima settimana, quando tornerò ad occuparmi delle Regionali. Con lui parlerò per capire come chiudere il quadro, ma non credo che ci sarà un “accordo quadro”. Valuteremo caso per caso, ci saranno accordi abbastanza variabili in queste regionali che saranno anche un laboratorio per capire quali sono le alleanze che funzionano agli occhi degli italiani».
Cosa pensa della possibilità che la Fondazione Alleanza Nazionale diventi partito? «È un modo per cercare di rieditare un qualcosa che non c’è più, per mettere in pista persone che hanno già dato, forse anche per provare a mettere le mani sul patrimonio. E quindi non mi interessa».
Che cos’è la destra oggi? «Significa prendere quell’eredità e saperla rilanciare in questo tempo, avere il coraggio di non essere identici a noi stessi e anche essere capaci di superare gli schemi. Mi convince Marine Le Pen quando dice che lo scontro, oggi, non è tra sinistra e destra, ma tra alto e basso, l’interesse dei pochi e i diritti dei molti. Tra le oligarchie, le tecnocrazie, la grande finanza e l’economia reale, tra il grande e il piccolo, tra la base il vertice. Essere di destra è credere nella Patria, nella comunità, nella spiritualità, intesa come rifiuto dell’interesse materiale fine a se stesso».
E l’Europa? «Sono cresciuta cantando “Europa, nazione, rivoluzione”, e voglio combattere questa Europa, che non è dei popoli, delle tradizioni, delle identità, ma che sta schiacciando queste realtà. Io non sono antieuropeista, lo non sono tra quelli che hanno consentito questo schifo».
1 commento
La destra è stata purtroppo calpestata proprio dai suoi segretari ai quali credevamo cecamente, ad esclusione del grande Almirante!!! che ci manca moltissimo. Ora Giorgia Meloni tenta con molta caparbietà di ricucire un tessuto della base con la sua grinta lodevole, ma ci vuole tanto coraggio e molta determinazione per poter riuscire a ricompattare questa destra, occorrono alleanze mirate a protezione del sociale e territorio. Io ci sono!!!