Immigrazione, da FdI una class action in tutte le Regioni contro il Governo

È ormai evidente a tutti che la gestione dell’emergenza immigrazione da parte del Governo Renzi-Alfano è criminale. Per questi signori il problema si risolve con la politica delle “porte aperte e tutti”, trasformando l’Italia nel campo profughi d’Europa e stipando tutti gli immigrati dove la sinistra radical chic non può vederli: nelle periferie delle grandi città o nei piccoli Comuni.

Una situazione fuori controllo, che genera rabbia e produce una surreale guerra tra poveri. Intanto gli sbarchi sulle nostre coste non si fermano e gli italiani devono far fronte ad un’emergenza non solo economica e sociale ma anche legata al tema della sicurezza.

Non sfugge, infatti, che centinaia di migliaia di immigrati che arrivano in Italia senza la possibilità di trovare un lavoro si ritrovano a dover sopravvivere in un modo o in un altro e spesso vanno a ingrossare le file della criminalità. Oltre al fatto non secondario che i servizi di intelligence di mezzo mondo ci dicono che l’immigrazione incontrollata è utilizzata per creare caos in Occidente e favorire l’infiltrazione di terroristi.

Ma tutto questo non sembra interessare agli ineffabili Renzi e Alfano, che continuano ad alimentare il problema scaricando le proprie colpe sui prefetti, sugli amministratori locali e sui cittadini. È ora di dire basta.

Per questo, Fratelli d’Italia presenterà in tutte le Regioni la proposta avanzata dal nostro capogruppo De Corato in Lombardia: una class action insieme ai sindaci contro il Governo che impone ai Comuni l’accoglienza degli immigrati. Perché gli italiani sono stufi del pressapochismo e della superficialità con cui questo Esecutivo sta affrontando l’emergenza.

Leggi l’editoriale anche sul sito de “Il Tempo”.

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1 commento

    • Nazzareno il 15 Agosto 2015 alle 16:12
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    Non possiamo sottrarci ai nostri obblighi. L’emergenza va affrontata di petto perché il problema è frontale. Non possiamo tollerare, come fa questo governo, che dei mister X circolino nel nostro Paese. Devono essere salvati in mare (e questo è sacro&santo) ricevono ma poi non danno o meglio non vogliono farsi identificare e glielo consentiamo. Vanno identificati, con tutto ciò che comporta. Ci dobbiamo fare carico di questo compito e attrezzarci di conseguenza. Purtroppo tocca a noi. Non si può consentire questo caos. Ci vuole ordine, serietà ed un piano di lungo periodo per allestire strutture attrezzate e vigilate con il coinvolgimento della Protezione Civile e del Terzo Settore, efficentando al massimo le procedure amministrative.

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