La sentenza del Consiglio di Stato sulle nozze gay è una lezione per i sindaci di sinistra che firmano atti illegali

La sentenza del Consiglio di Stato che dichiara illegittime le trascrizioni in Italia delle nozze gay celebrate all’estero ribadisce una cosa molto chiara: le amministrazioni comunali non hanno la libertà di fare quello che vogliono. Questa sentenza è una lezione per tutti quei sindaci di sinistra, da Roma a Milano fino a Napoli, che si ritengono al di sopra della legge e credono di poter firmare atti illegali. Le opinioni personali di questo o quel sindaco non valgono niente e conta soltanto quello che è sancito dalla Costituzione e dalla legge: il matrimonio può essere celebrato solo tra un uomo e una donna. Punto.

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2 commenti

    • simoty il 28 Ottobre 2015 alle 09:14
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    La solita lobby LGBT non si smentisce e – sulla scia di un Governo totalitario ed antidemocratico – “accusa” che uno dei “sentenziatori” del Consiglio di Stato sia cattolico e quindi la sentenza non sarebbe valida. Le tante forzature di queste affermazioni sono fin troppo palesi: essere cattolici non è un disonore e tanto meno deve essere considerato motivo di discriminazione da chicchessia visto che, fino a prova contraria, la Carta Costituzionale lascia ancora libertà di pensiero e tutela la libertà di culto; il DDL Cirinnà è appoggiato e realizzato da politici che si definiscono cattolici (il che dimostra che essere cattolici non è motivo di discriminazione). Quello che impedisce di accogliere le istanze LGBT è semplicemente l’illegalità dello status richiesto. Quindi, prima di fare contro-informazione e di scagliarsi, loro sì, contro chi è libero di pensarla in modo diverso, rendendosi colpevoli di discriminazione, pensino semplicemente che imporre le loro scelte di forza non è probabilmente il modo migliore per farsi accettare e comprendere.

    • Stefania il 28 Ottobre 2015 alle 13:49
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    Brava Giorgia! Continua così, lucida e trasparente, non sono iscritta a nessun partito, ma ti ho votato l’ultima volta e per sostenere le tue idee, sarei anche dell’idea di iscrivermi, buon lavoro Stefania Transunto medico chirurgo, specialista dermatologo

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