Siamo sulle sponde del Tevere dove sorgeva il porto di Testaccio, forse il più importante della Roma antica. Qui sono stati fatti tanti anni di scavi e sono stati trovati reperti straordinari. Eppure, come vedete, questo sito è chiuso ai turisti e ai romani: è un’altra delle tante dimostrazioni di come Roma non riesca oggi a utilizzare adeguatamente il suo patrimonio straordinario. È la città che ha la più alta concentrazione di beni culturali al mondo, eppure è solo quattordicesima nella lista dei visitatori. Arriva dopo Dubai e Antalya: città che, obiettivamente, non hanno quanto Roma. Bisogna lavorare su questo perché Roma è una città che potrebbe vivere soprattutto di questo. Se io fossi sindaco vorrei un museo per il porto di Testaccio e per il Tevere, per raccontare la bellezza di questi reperti. Vorrei soprattutto che Roma potesse gestire al 100% i suoi beni culturali perché oggi le competenze sono troppo distribuite: una parte è di Roma, una parte dello Stato, una parte di altri Enti e alla fine nessuno fa programmazione e non si riesce a lavorare con questi beni culturali. Vorrei anche che riuscissimo a utilizzare al 100% i nostri reperti, portandoli nelle periferie e aprendo musei nelle periferie, perché Tor Bella Monaca deve essere bella quanto il centro di Roma, e affittandoli ai musei all’estero, che pagherebbero fiore fior di soldi per avere mostre con i nostri reperti. Tutto questo consentirebbe di raccontare Roma nel mondo e di portare risorse all’amministrazione comunale.
Mag 08