Le mie risposte alle domande sul tema dell’economia della Capitale, pubblicate oggi dal Corriere della Sera – Roma.
Si impegnerà se eletta a tagliare l’Irpef comunale, che è attualmente al massimo? E come? In generale, rispetto alle tariffe comunali, (asili, mese, Tari etc) esiste il margine per ridurle?
Per ridurre l’addizionale Irpef bisogna aggredire il debito pregresso del Comune, perché attualmente su un’addizionale dello 0,9% ben lo 0,4% serve a ripagare il debito. Si può aggredire il debito ridiscutendo i derivati e chiedendo allo Stato di riconoscere a Roma i soldi mai versati per le spese che derivano dall’essere Capitale. Le tariffe possono essere rimodulate. Penso alla Tari, che va calcolata sui rifiuti indifferenziati prodotti, e al quoziente famigliare: maggiore è il numero di persone che vivono con un determinato reddito, minore è la quantità di tasse che si devono pagare.
Sui dipendenti comunali, come si risolve il nodo del salario accessorio? E’ una “partita” che va avanti da molto tempo: come pensa di poterla risolvere?
Il taglio del salario accessorio è un’ingiustizia. Il problema nasce perché la parte variabile degli stipendi nel pubblico impiego è utilizzato per colmare stipendi base troppo bassi e quindi assegnata a tutti indistintamente. Nella Pubblica Amministrazione vanno rafforzati i meccanismi che premiano i lavoratori migliori, ma per farlo bisogna portare gli stipendi base a un livello decoroso. Da sindaco mi adopererò perché questo meccanismo diventi effettivo. Fino a allora, il salario accessorio è un diritto dei lavoratori del Comune.
Roma è il turismo. Ha in mente qualche nuovo evento, o altra iniziativa, per aumentare la permanenza degli stranieri nella Capitale?
Voglio dichiarare Roma «territorio turistico» e migliorare la programmazione annuale degli eventi, per mettere i tour operator nelle condizioni di orientare i flussi in base agli appuntamenti in città. Va colmato il periodo di bassa stagione con una programmazione specifica: è incredibile che nella Capitale della cristianità non ci sia un cartellone di eventi che possa accompagnare la celebrazione dei principali riti religiosi, richiamando i fedeli di tutto il mondo a vivere il Natale e la Pasqua a Roma.