
Denunciamo da tempo questa anomalia e abbiamo presentato una proposta di legge chiara che rafforza i presupposti per l’applicazione dell’istituto della carcerazione preventiva, nel senso di condizionare le esigenze cautelari all’evidenza delle prove e ad accertate condotte e, quindi, ancora l’istituto alla flagranza di reato. È impensabile che chi viene arrestato in flagranza di reati così gravi sia poco dopo scarcerato o messo agli arresti domiciliari solo perché non ci sarebbero tecnicamente le cosiddette esigenze cautelari. Il governo non si limiti a condannare ipocritamente l’episodio. Intervenga e metta mano con serietà alla riforma della carcerazione preventiva.