
Renzi invoca così “più flessibilità” da parte dell’Europa, cioè la possibilità di fare altro debito per nascondere la sua incapacità di governare e per avere risorse da spendere prima del referendum di autunno. Insomma la stessa logica dei politicanti della prima repubblica che hanno devastato la nostra Nazione. Spendere in debito può avere senso in un quadro complessivo di investimenti a livello europeo, se fatto da un singolo Stato non ha effetti macroeconomici e serve solo a pagare le marchette decise dal Governo. È quello che Renzi ha fatto dal giorno del suo insediamento. La strada che deve seguire l’Italia è un’altra: ridurre la spesa pubblica, tagliare gli sprechi, ridurre le tasse e far così ripartire l’economia. Ma per farlo dovremmo avere un altro premier.