Meloni a “Il Tempo”: “Le leadership non si calano dall’alto, devono essere i cittadini a decidere”

DSC_0203L’intervista di Antonio Rapisarda.

Giorgia Meloni, la piccola Ginevra assiste alle interviste della mamma? «Sì, è qui con me. E non mi staccherò da lei nemmeno per un minuto finché questo sarà possibile».

A proposito, surreale è stata la polemica sulla «bufala» web che ha riguardato il presunto parto in Svizzera di sua figlia. Che segnale è? «Sono stata felice di partorire in un ospedale pubblico romano, il San Camillo-Forlanini. La cosa che preoccupa della vicenda non è tanto lo spiritoso che si inventa notizie quanto il fatto che pseudo testate giornalistiche ed esponenti politici le prendano per buone e le rilancino».

Veniamo allo stato di salute del centrodestra. Lei ha chiesto chiarezza a Stefano Parisi. Da Milano l’ex manager è stato netto: se vince il «no» Renzi si deve dimettere. In più ha anche bacchettato l’Ue. Le basta? «Gli interlocutori politici di FdI sono FI e Lega. E se Parisi parlerà a nome di FI, sarà certamente un nostro interlocutore. In questa fase politica di tutto ha bisogno il centrodestra tranne che di ulteriore confusione. Nello specifico, ho apprezzato la sua critica alla Ue e il fatto che abbia chiarito che anche secondo lui Renzi si deve dimettere se vince il no al referendum».

Che cosa pensa del suo appello all’unità arrivato nel nome del «in vista delle elezioni troveremo un’intesa»? «Tutte le forze alternative alla sinistra e al M5S hanno il dovere di verificare se c’è la possibilità di collaborare e di presentare un blocco unito alle prossime elezioni. Questo non vuol dire però che un’unione debba essere fatta a ogni costo».

Nelle stesse ore voi eravate nelle piazze con il «referendum propositivo». Cosa è emerso? «Una grandissima voglia di partecipazione degli italiani. Ancora non abbiamo i dati definitivi ma hanno partecipato circa 200mila persone. Davanti a numeri come questi i partiti non possono continuare a credere di poter decidere tutto nelle stanze di qualche palazzo».

Sulle primarie Parisi resta molto scettico. Per voi sono irrinunciabili. Come se ne esce? «Le leadership non si calano dall’alto. Sono anni che il centrodestra paga questo errore. Sono i cittadini a decidere in chi riporre la propria fiducia. Se il centrodestra non troverà un nome gradito ai cittadini, semplicemente questo nome non prenderà voti. Se a qualcuno il metodo delle primarie non piace, ci proponga un altro metodo per rispettare la volontà degli elettori del centrodestra».

Salvini, da parte sua, ha liquidato come «mummie di Parisi» (Scajola, Lupi ecc) la platea di Megawatt. È d’accordo? «Sono d’accordo sul fatto che si continua a dare troppo peso a una serie di generali senza esercito. Ne abbiamo avuto una dimostrazione alle ultime Amministrative. Non ci presteremo al gioco di chi vuole provare a riciclarsi in nuovi contenitori».

Il leader della Lega ha rilanciato l’asse sovranista, spendendo parole significative su FdI e attaccando Forza Italia. È d’accordo con lui a non chiamare più «centrodestra« la vostra proposta di alleanza? «In tutta Europa si affermano movimenti che hanno alcune parole d’ordine: sovranità popolare contrapposta agli interessi di tecnocrati e banchieri; difesa dell’identità nazionale ed europea; contrasto all’immigrazione incontrollata e all’islamizzazione dell’Europa; tutela dell’economia reale contrapposta agli interessi di grande finanza e speculazione. Questi per FdI sono punti imprescindibili per qualsiasi alleanza. Salvini e la Lega hanno da tempo fatto la loro scelta di campo. Fi deve uscire dalla sua ambiguità».

Tra Salvini e Berlusconi timide riaperture di dialogo. Tra lei e il Cavaliere, invece, ancora brucia la ferita di Roma. Che cosa chiede al Cavaliere per riprendere il percorso comune? «A Roma Berlusconi e Fi hanno commesso un grave errore di valutazione. E i risultati delle urne lo dimostrano. Sono certa che Berlusconi se ne sia reso conto e mi auguro che non accada nuovamente che Fi faccia il gioco di Renzi e della sinistra».

A proposito di Roma. Novanta giorni di Virginia Raggi. Se l’aspettava già così in crisi? Siete pronti, come Marchini, a sostenerla in caso di crisi di maggioranza su alcuni punti per il bene della città? «Questa situazione era più che prevedibile. Già in campagna elettorale la Raggi e il M5S hanno dimostrato di possedere un pericolosissimo mix di incompetenza e supponenza, è lo stesso che caratterizza Renzi e i risultati li stiamo vedendo anche a livello nazionale. No assoluto a un’ipotesi di sostegno alla Giunta Raggi: per noi la volontà degli elettori è sacra. Chi ha il mandato per governare governi, se non è in grado di farlo restituisca la parola agli elettori».

Fratelli d’Italia e la sua «fase 2»: si parla, da tempo, di congresso. È giunto il momento? «FdI è un movimento giovane con una vivace dialettica interna. Viviamo una fase di grandi cambiamenti politici nazionali e internazionali che, molto più che in passato, necessita di continue riflessioni per tutte le forze politiche che non vogliono essere superate dagli eventi. Per questo è sicuramente utile anche per FdI un momento per aggiornare strategie e priorità».

Marine Le Pen, in Francia. Frauke Petry in Germania. C’è chi dice che è tempo di Giorgia Meloni alla guida della destra diffusa in Italia. È d’accordo? «È bello vedere che in Francia e in Germania i movimenti sovranisti e di destra in forte ascesa siano guidati da donne. In Italia, al momento con numeri diversi, FdI è l’unico partito nazionale ad avere alla sua guida una donna. Sono convinta che anche in Italia ci siano le condizioni per una forte affermazione della destra. Finora i movimenti sovranisti non hanno avuto modo di crescere per la pubblicità ingannevole fatta dal M5S, che ha raccolto il voto del dissenso nei confronti dell’establishment ma non ha offerto nessuna reale alternativa. Questo fa dei grillini i principali difensori dell’attuale status quo. In alcune circostanze Grillo si è anche vantato di questo. Sono convinta però che il bluff di Renzi al governo e il bluff del M5S all’opposizione non potranno continuare ancora a lungo».

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1 commento

    • Valentino Valentina il 22 Settembre 2016 alle 20:25
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    Tanti complimenti x la Sua tenacia e auguri x Lei e Ginevra speriamo che gli italiani oltre a lamentarsi del nostro presidente”si fa x dire” votino con coscienza invasi da CLANDESTINI dissocupazione italiani sempre più sofferenti x questo governo

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