Meloni a “Il Fatto Quotidiano”: “Oscurato il dibattito con Verdini: per loro è un impresentabile”

Meloni Verdini“Rai 2 non manda in onda il mio faccia a faccia con Denis, non lo vogliono in tv: poi sarebbe difficile dire che siamo noi l’accozzaglia…”

L’intervista di Alessandro Ferrucci.

“Sono basita”. Solo basita? “No, anche incazzata, ma preferisco iniziare con toni pacati e ragionevoli per spiegare una vicenda assurda”.

Va bene onorevole Giorgia Meloni, allora partiamo dall’inizio per capire cosa è accaduto con Denis Verdini… “Qualche settimana fa vengo contattata dal Tg2, mi chiedono la disponibilità per un confronto sul referendum da trasmettere alla fine del telegiornale: otto minuti di trasmissione, quaranta secondi a testa per ogni risposta, telecamera fìssa. Ovviamente un esponente del Sì contro uno del No”.

Molto british. “Esatto, niente corpo a corpo, nessuna possibilità di interagire”.

A lei tocca il faccia a faccia con il leader di Ala… “E accetto pure con molto piacere, in fin dei conti non si vede mai in televisione, quando è uno dei grandi responsabili di questo referendum”.

Quindi l’incontro avviene. “Sì, certo. Poi mi dicono: ‘Andrà in onda nei prossimi giorni”. Bene, aspetto, ma niente. “No, rimandato”, insistono. Ma non accade nulla”.

Quindi? “Passano due settimane e ricevo una telefonata dalla redazione del Tg2 dove esordiscono con un “scusi, c’è stato un problema”. Quale? “Mi spiegano che hanno deciso di cambiare il palinsesto, che avevano troppi confronti registrati, e che hanno sorteggiato quale mandare in onda e quale cancellare definitivamente”.

La riffa del referendum. “Eh, ma ci rendiamo conto?”. No, la domanda è nostra: ci rendiamo conto? “Una situazione del genere non mi era mai capitata, e pensi: eral’unica volta di Fratelli d’Italia coinvolti nel dibattito tra Sì e No. Finalmente potevamo dire perché siamo contrari, quando siamo una forza accreditata del 5 per cento”.

Qualcuno l’ha chiamata per ulteriori informazioni o semplici scuse? “No, ancora aspetto. Ma in Rai c’è qualcuno esterno alla televisione che secondo me interviene sulla programmazione e dice: questo va bene, questo meglio di no. Neanche in Corea del Nord accadono cose del genere”.

E come dice lei: Verdini non appare molto. “Lo tengono nascosto, non gli conviene mostrarlo, stride con il messaggio di Renzi quando dice: “Sono un’accozzaglia contro di me”.

Ha mai vissuto una campagna elettorale cosi? “Mai! Una slealtà tanto evidente mi risulta inedita. Andate a vedere lo spot trasmesso dalla Rai, è un perenne messaggio subliminale per il Sì. Eppoi lo sa quanti dibattiti mi hanno annullato con esponenti del Pd?”.

Quanti? “In continuazione, non vogliono confrontarsi con una quarantenne che dice No, preferiscono personaggi delle prima repubblica, o anche precedenti all’Unità d’Italia, per poter dimostrare che loro sono il nuovo, loro sono il futuro. Anche la Boschi…”.

Ora cosa ha combinato il ministro? “L’ha mai vista in un dibattito televisivo contro una donna? Lei predilige gli uomini, e sempre di una certa età. Il discorso è sempre quello di prima”.

Torniamo a Verdini: come è andato il confronto con lui? “Non ne usciva molto bene, secondo me anche per questo hanno deciso di tagliarlo, ma ho deciso che pubblicherò il nostro incontro, per fortuna ho una mia registrazione. E non mi fermo qui”.

Cosa, ancora? “La vicenda non si può concludere così, presenterò un’interrogazione parlamentare, io voglio delle risposte”.

Condividi

6 commenti

Vai al modulo dei commenti

    • Augusto Moretti il 21 Novembre 2016 alle 12:31
    • Rispondi

    A queste condizioni, considerando che la RAI è pagata con i soldi di tutti gli italiani, sia favorevoli che sfavorevoli al raggiramento della Costituzione, NON VOGLIO PIU’ PAGARE IL CANONE a chi è prono al potere. Si facessero pagare da chi se l’inchiappetta, maledetti cialtroni!!!!
    Anzi, a queste condizioni chiedo a Giorgia Meloni alla guida di Fratelli d’Italia, di inserire nei suoi programmi di governo l’abolizione del canone che verrà recuperato tramite un abbonamento che decripta il segnale RAI solo a chi paga per vederlo.

    • Lodovico il 21 Novembre 2016 alle 13:52
    • Rispondi

    La RAI e’ stata e sempre sara propensa a favorire la sinistra qualora noi cittadini siamodaccordo.
    Anche io non voglio piu pagare il canone alla RAI visto che buona parte dei soldi che paghiamo se la instascano i dirigenti o vanno sprecati ad esempio nel noleggio di un furgone per andare a prendere na bicicletta comperata dalla RAI!
    In oltre propongo che sia messo in costituzione un articolo che prevenga abusi di soldi pubblici,sempre nello stesso articolo venga fissato un tetto massimo hai soldi che possono quadagniare tutti coloro che lavorano in RAI o qualsiasi altra azienda che e’ di proprieta pubblica.
    D’altronde il popolo E’ SOVRANO LO DICE LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA!
    sUGGERIREI IN OLTRE CHE LA GUARDIA DI FINANZA NEL VOLERE DEI CITTADINI ITALIANI VADA A CONTROLLARE E SE NECESSARIO ARRESTARE TUTTI COLORO CHE RUBANO LAVORANDO IN AZIENDE PUBBLICHE.
    E’ TEMPO DI TAGLIARE UN PO DI PRIVILEGI PER CHI E’ AL GOVERNO E TUTTI COLORO CHE RUOTANO ATTORNO INTASCANDOSI SOLDI DI TASSE PAGATE DAI CITTADINI ITALIANI.

    • Attilio Graziani il 21 Novembre 2016 alle 16:06
    • Rispondi

    Sei sempre la più TOSTA. Vai avanti cosi’.

    • Vito il 21 Novembre 2016 alle 22:32
    • Rispondi

    Grande Giorgia. Fato bene brava. La Rai viene spacciata per se vizio pubblico, a cui noi cittadini paghiamo 100 euro l’anno. Invece sembra tele kabul, al servizio del signorotto di Firenze. Sei tutti noi grazie, Giorgia avanti così

  1. la rai è al servizio no del cittadino ma della sinistra quindi lo paghi la sinistra il canone, brava on. meloni sei una forza ti do tutto il mio appoggio e la mia gratitudine x la lotta che fai x noi poveri mortali x noi povera accozzaglia che da da mangiare a renzi che ci sputa in faccia ogni momento via a casa renzi

    • mauro azzarello il 24 Novembre 2016 alle 13:15
    • Rispondi

    Nonmi meraviglio piu’ di niente. E pensare che alcuni parlano male
    della 1^ repubblica. Negli anni “80” c’era molta piu’ democrazia
    . Mauro.

Rispondi