La convocazione straordinaria del Cda Rai suona come un redde rationem nei confronti del direttore generale, un professionista che avrebbe potuto e dovuto rivoluzionare la Rai emancipandola dai partiti e si è trovato a subire i diktat renziani, dannosi per il pluralismo e mortificanti per lui.
Non abbiamo mai risparmiato le nostre critiche ad Antonio Campo Dall’Orto, ma la sinistra non faccia finta di volerlo rimuovere perché ha a cuore il servizio pubblico. L’unica ragione che muove il Pd è chiaramente sostituire Campo Dall’Orto con qualcuno perfino più accondiscendente di lui, per potersi finalmente liberare di programmi che si permettono di fare informazione – pur da sinistra – come “Carta Bianca”, “Report” o addirittura “Gazebo”, e trasformare definitivamente la Rai in un’emittente di regime. Chiedo a Forza Italia, alla Lega, al M5S e a tutte le altre forze politiche di opposizione presenti in Parlamento di essere pienamente consapevoli di quello che sta succedendo. Perché ci avevano promesso che i partiti sarebbero usciti dalla Rai, ma la storia è stata un’altra e il futuro che ci si profila davanti rischia di essere ancor più inquietante.