Meloni a «Il Messaggero»: «Dal nostro congresso arriveranno novità. Patto anti-inciuci? Siamo gli unici a non esserci mai seduti con Renzi»


Intervista di Stefania Piras. Allora tutti dal notaio, onorevole Meloni? «Se c’è un partito che in questa legislatura non si è mai seduto al tavolo con Renzi, nemmeno per la legge elettorale, siamo noi», risponde la leader di Fratelli d’Italia, nel giorno in cui Matteo Salvini sfida Silvio Berlusconi a firmare un documento in cui si impegna a non fare accordi post voto con il Pd. «Se vogliamo dirlo davanti a un notaio meglio ancora: no ad accordi né con il Pd né con il M5S».

FI non sembra d’accordo, però. «Non sono io a chiederlo, nel mio mondo la parola d’onore basta».

Ce la farà Berlusconi a tornare candidabile? «Lo spero, un leader non si può abbattere così. Deve essere il governo a chiedere alla Corte di Strasburgo di pronunciarsi entro la scadenza della legislatura».

Diversamente, come si sceglierà il candidato premier? «Per me la prima scelta rimangono le primarie, ma vedo che gli altri puntano sul modello a tre punte, chi prende più voti vince la competizione interna».

Salvini sta già lanciando molti temi elettorali. Ognuno è già partito per la propria campagna elettorale? «Anche noi siamo partiti. Centrale per noi è la difesa feroce del made in Italy, dell’azienda Italiana e poi il tema del presidenzialismo come presupposto del federalismo. Aiuti alle famiglie perché vogliamo più figli. Proposte serie e concrete per ribadire a tutti i livelli e su tutti i temi un principio chiaro: prima gli italiani».

Fdl va a congresso la prossima settimana. «Sì , il 2 e il 3 dicembre avremo il nostro congresso a Trieste. Arriveranno delegati anche da oltre confine, rappresentanti degli italiani all’estero. Contro lo lus soli abbiamo già raccolto oltre 100 mila firme. Per me è il primo punto del programma, se lo approvano chiederemo immediatamente il referendum abrogativo. E al Pd diremo: se siete così convinti della bontà dello lus soli abbiate il coraggio di metterlo nel vostro programma elettorale».

Su altri temi politici dirimenti come l’euro diffonderete un questionario nei vostri gazebo già questo wek end. Perché? «Perché vogliamo una conferma. Sull’euro si tratterà di optare tra l’uscita concordata con altri paesi, uscita unilaterale, rinegoziare i trattati, rimanere nell’euro senza alternativa o ancora introdurre una doppia moneta».

Perché il centrodestra ha perso a Ostia? «È stata la campagna più brutta degli ultimi 30 anni, parlavano del municipio come fosse Gomorra. Ma intanto a Ostia il M5S aveva la sua roccaforte e ha perso 17 punti mentre il nostro 27% è un dato migliore delle ultime amministrative. Al ballottaggio contro di noi M5S ha inseguito come sempre i big data e improvvisamente è diventato antifascista e di sinistra».

E i presunti assist in termini di voti dagli Spada e Casa Pound? «Non ho gli elementi per dire a chi sono andati quei voti, noi abbiamo confermato i nostri numeri. Se questa gente è andata a votare non lo ha fatto certo per noi».

Regionali del Lazio, parliamo di candidature. Pirozzi è un’opzione? «Dopo il congresso convocherò un tavolo con gli altri partiti, noi siamo quello di maggioranza relativa e lì ci esprimeremo».

Come valuta la nuova mappatura dei collegi da parte del governo? «Girano voci che i partiti che si sono accordati sul Rosatellum si siano si siano messi d’accordo pure sui collegi. Lo vedremo. In tutti i casi ci deve essere un passaggio parlamentare».

Il titolo del congresso sarà “Appello dei patrioti”, vuoi dire che state lavorando a un nuovo nome? «Non voglio anticipare nulla, il congresso porterà diverse novità, tra cui un restyling».

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1 commento

    • Crocetti Riccardo il 26 Novembre 2017 alle 19:31
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    Ciò che sto scrivendo non c’entra niente con il presente articolo, ma non avendo a disposizione altri spazi vorrei dire : ” Onore al generale Mladic! E come mai gli innumerevoli boia mussulmani di Bosnia sono tutti allegramente a spasso?

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