Giorgia Meloni a «Libero»: «Le europee saranno uno scontro totale tra sovranisti ed euroburocrati, ne parleremo ad Atreju»

Intervista di Pietro Senaldi

Si apre oggi la settimana del più importante appuntamento dell’anno per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Da venerdì a domenica ci sarà la tre giorni di Atreju, la festa del partito, stavolta dedicata alla Ue, dall’ esplicito titolo “Europa contro Europa”, a richiamare l’assalto delle forze sovraniste ai partiti che reggono l’Unione dalla sua nascita, i socialisti del Pse, ormai quasi in estinzione, e i conservatori-popolari del Ppe, in odore di scissione. Con la grande incognita dei liberali, che potrebbero rivelarsi la terza forza. «Quando per Atreju ti dimentichi di usare photoshop» campeggia sul cartello della manifestazione, dove Giorgia rinuncia al trucco e si esibisce in una smorfia terrificante. «Le elezioni europee della prossima primavera sono decisive» esordisce la presidente di FdI, «saranno una sorta di attacco a Fort Alamo, con il palazzo asserragliato nel tentativo di difendere i propri interessi e noi sovranisti all’assalto dell’euroburocrazia che difende speculatori e affaristi. Sarà uno scontro totale, perché stavolta c’è un fronte innovativo che può vincere e rompere gli schemi e decenni di incrostazioni di potere. Mi aspetto di tutto».

Allude anche il famoso attacco dei mercati? «Certo. Minacceranno l’Italia e la attaccheranno per spaventare l’elettorato più moderato e convincerlo a non cambiare. D’altronde, lo hanno già fatto nel 2011, quando l’Europa ci ha imposto un governo fantoccio che ha firmato accordi per noi drammatici come il fiscal compact. Ci dobbiamo ricordare cosa è accaduto quando abbiamo piegato la testa davanti all’Europa, quando hanno convinto l’Italia che la soluzione era un tale chiamato Monti: sette anni di crisi, il bail-in, i risparmiatori truffati non risarciti, tutti i fondamentali della nostra economia peggiorati. Ci avevano mandati a casa a forza perché i conti andavano male ma hanno aumentato il debito e abbattuto il prodotto interno lordo».

La campagna elettorale è già iniziata, con il commissario francese Moscovici che ha detto che in Europa si aggirano dei piccoli Mussolini e che l’Italia è un problema per la Ue… «È il salotto buono che parla a se stesso, ma non ne azzecca una da anni. Se l’Italia è un problema, perché non ci cacciano? Lo so io: perché con i nostri sacrifici teniamo in piedi un sistema che arricchisce i tedeschi».

Vuole uscire dalla Ue? «Se siamo un problema, sono pronta a togliere il disturbo. Non ho più paura di uscire dalla Ue di quanto non ne abbia di restarci».

Il suo alleato Salvini però ultimamente ha scantonato sull’ipotesi di un’uscita dall’euro… «Lo fa per realpolitik, lui sta al governo. La moneta non è un’ideologia, come prova a spacciarci la Ue, ma uno strumento: mi conviene, o no? La posizione di FdI rimane quella di uno scioglimento concordato dell’euro: da che c’è, per la nostra economia è stato il baratro».

Questa posizione non teme che possa crearle dei problemi con gli alleati interni del centrodestra, Berlusconi sta nel Ppe? «Nel Ppe oggi c’è tutto e il suo contrario, va da Orban alla Merkel: prevedo grandi smottamenti e cambi di linea in quel partito».

Prevede che anche il centrodestra andrà incontro a smottamenti come il Ppe? «Se allude al partito unico, non credo ci sarà mai. Peraltro, non ha portato bene. E smentisco anche qualsiasi ipotesi di fusione tra Fratelli d’Italia e Forza Italia».

Immagina una federazione?«Non ne abbiamo parlato. Certo, la coalizione in futuro sarà molto diversa da oggi. Vediamo anche cosa accade in Forza Italia. Quanto a noi di FdI, stiamo cercando di rendere il nostro progetto inclusivo e attraente anche per chi viene da storie diverse dalla nostra. In molti guardano a noi con interesse e si muovono verso Fdi».

Parla anche di elettori? «C’è un mondo che non può restare senza rappresentanza. Da che governa con i grillini, la Lega rischia di non poter dare più certe risposte a una parte di elettorato. Temo che, avendo M5S seguito Salvini sull’immigrazione, in contraddizione con quello che aveva sempre detto il movimento, ora i grillini vogliano passare all’incasso sui temi economici, come hanno già fatto con il reddito di dignità, al quale Salvini non si è opposto, sebbene il provvedimento ricordi il peggior sindacalismo degli anni ’70».

È diventata liberista? «La mia posizione contro l’immigrazione incontrollata è a difesa del welfare degli italiani. Avere attenzione per le imprese italiane significa difendere il nostro interesse nazionale, e questo è il primo obiettivo di un partito di destra. In campagna elettorale abbiamo sostenuto tutti la Flat tax. Ora mi sembra però che nella finanziaria si parli solo di minime riduzioni della pressione fiscale e per un pubblico limitato. Sarebbe grave mollare sulle tasse per mettere i soldi sul reddito di cittadinanza. Mi aspetto che sull’economia Salvini batta un colpo. Non può farsi sentire solo sull’immigrazione, dove peraltro lo sosteniamo in toto».

Sull’immigrazione però è facile stare con il governo… «Quando ho saputo che Salvini era stato indagato per sequestro di persona per non aver fatto sbarcare gli eritrei dalla Diciotti ho pensato che i magistrati sono leghisti: gli portano il consenso a palate con queste iniziative. Ora sento che vorrebbero indagarlo anche per danno erariale, perché è costato più tenerli sulla nave di quanto non sarebbe costato farli scendere. Ma se si ragiona così allora bisognerebbe indagare tutti i governi del Pd, che mantenevano con i soldi dei contribuenti chi sbarcava senza averne diritto, dandogli pure la paghetta: andrebbero incriminati per danno erariale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per gli accordi con l’Europa affinché l’Italia si facesse carico dell’accoglienza di tutti».

Quanto durerà l’alleanza tra la Lega e M5S? «Non è un’alleanza ma un contratto, come dicono loro stessi. Io tifo a favore dell’Italia anche se sono all’opposizione e mi auguro che il governo faccia bene, però è evidente che certi nodi stanno venendo al pettine, le diversità sono enormi e le lune di miele non durano all’infinito. Con il governo i grillini hanno svelato la loro natura totalmente di sinistra e questo farà sì che molti elettori Cinquestelle, delusi, tornino o approdino nel centrodestra. Noi siamo lì per consentire che il centrodestra abbia i voti per poter governare senza dover fare accordi con gente distante anni luce dalle nostre idee e questo può accadere solo rafforzano Fdi. Anche se Salvini è in fortissima ascesa non dimentichiamo che sul Sud e l’unità nazionale la Lega non ha sciolto ancora tutti i nodi. Non rappresenta tutti».

M5S le sta proprio sul gozzo… «I grillini hanno la stessa mentalità della sinistra. Non guardano alle prossime generazioni ma solo alla prossima campagna elettorale. Le loro promesse sul reddito di cittadinanza mi ricordano, in peggio, i bonus di Renzi. Ora vogliono sforare i parametri e aumentare il debito, senza dire che poi pagheranno i nostri figli. Puoi aumentare il debito se fai le infrastrutture, non se aumenti la spesa corrente».

Pare si sia aggiunta la legittima difesa come ulteriore elemento di contrasto tra M5S e Lega: l’Anm si è appellata ai grillini per fermare la legge cara al centrodestra che rende più facile reagire ai ladri… «Se lo Stato funzionasse, sarebbe solo lui a doversi occupare della difesa dei cittadini. Siccome così non è, anche per colpa dei giudici che fanno processi lunghi e spesso con più riguardo verso gli aguzzini che le vittime, il minimo che possiamo fare è mettere i cittadini in condizioni di difendersi. La legittima difesa è un estremo rimedio. I giudici si appellano ai Cinquestelle perché hanno capito che loro sono la nuova sinistra. Ma lei pensa davvero che Di Battista sia in viaggio di piacere in Guatemala? Lui è il piano B del M5S, sono pronti a giocarselo quando Di Maio fallirà per poi dire: noi con la Lega? Non ci siamo mai andati d’accordo».

 

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1 commento

    • Franco Cordiale il 17 Settembre 2018 alle 18:17
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    Gli Stati Uniti di America sono divenuti una federazione (non una confederazione, come volevano Washington e Jefferson), quando Hamilton e Madison fecero prevalere la necessità di un PAESE UNITO e forte davanti agli altri stati e continenti. Non per questo però dimentico di storia, economia, geografia, tradizioni dei singoli stati componenti! Tale sarebbe dovuto essere il modello anche della FEDERAZIONE EUROPEA (UE). La realtà come sappiamo é ben diversa: pensiamo alla moneta unica (la storia dell’euro é differente da quella del dollaro), alla politica commerciale e a quella estera, specie nel tragico capitolo dell’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA. La cosiddetta UE é un coacervo di potenze che giocano a scarica-barile sugli stati più deboli. Non a caso gli stati dell’est europeo, memori della povertà e della dittatura comunista, hanno formato una contro-unione di resistenza, nota come UNIONE di VISEGRAD. Soltanto gli idioti ignoranti potrebbero supporre che lo abbiano fatto per “razzismo” e “xenofobia”! O per “nazionalismo” ! Il vecchio nazionalismo, responsabile di MOLTI MALI (dal vecchio colonialismo all’immane massacro della I guerra mondiale) é SUPERATO, anzi, morto e sepolto ! Ma i mondialisti cattolico-marxisti e radical-borghese (ricapitolati nell’Eugenio Scalfari e nel Jorge Bergoglio-pensiero) NEGANO l’idea stessa di NAZIONE e di PATRIA, allontanandosi dall’idea stessa di Italia concepita nel risorgimento e difesa da ALCIDE DE GASPERI, davanti a USA ed URSS dopoguerra. Forse che DE Gasperi era “nazionalista”, “guerrafondaio”, “fascista mussoliniano” ? Non lo penserebbe neanche un demente da clinica psichiatrica, credo. Anzi, insieme ad Adenauer era proprio lui uno dei “padri fondatori” dell’Europa politica. Su modello della Federazione USA. Senza Germanie o France o Lussembughi che ci facciano la predica sul nostro “razzismo”, facendo intanto a SCARICA-BARILE sull’Italia. Sarkosy ha preparato lui lo sfacelo della Libia: Macron ci accusa oggi perché ci siamo stancati di subirne il sudicio traffico di immigrati clandestini. Ma hanno fatto tutto loro, i cari governi francesi !

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