Nessuno ricorda il centenario del 4 Novembre? E allora ci pensiamo noi di Fratelli d’Italia, in Parlamento come nelle piazze, sventolando il Tricolore per celebrare la Vittoria nella Prima Guerra Mondiale. #NonPassaLoStraniero.
Chi non ricorda il sacrificio che fecero i nostri nonni compreso il mio del quale orgogliosamaente porto il nome Corrado che fu ufficiale del Savoia cavalleria durante la grande guerra , non é degno di dirsi italiano.
A sprezzo di grandi patimenti combatterono , l’Italia diede 600.000 morti in quel conflitto per darci una Patria degna di essere vissuta e difesa da nemici esterni ed interni.
Nel loro nome e ricordo dobbiamo sempre ricordarci di chi siamo , da dove veniamo se vogliamo avere un futuro per i nostri figli.
Ai nostri combattenti della I guerra mondiale , ai tutti i caduti delle nostre guerre
passate e del più recente presente, giunga là in quell’angolo di Paradiso iove si trovano,l mio più deferente ossequio, a tutti i colleghi che hanno indossato e che indossano orgogliosamente una divisa che siano Forze Armate e Forze dell’Ordine , aggiungendo le famiglie che li aiutano ad affronatre i sacrifci ai quali sono quotidianamente chiamati , và oggi il mio più caloroso abbraccio e affetto .
Noi non più giovani ma che abbiamo sul petto le medagle al valore , continuremo a batterci e getteremo l’anima oltre l’ostacolo per insegnare e tramandare la nostra storia le nostre tradizioni ai nostri figli , affinché l’Italia possa nuovamente risplendere all’ombra del nostro amato Tricolore e occuppare il posto che la storia le assegnato.
W l’Italia W le Forze Armate W Le Forze dell’Ordine e permettetemi W I Carabinieri
Nei Secoli Fedele
Corrado Pasetti
Bravo sig. Francescp Clausi.lo sartraniero é passato e come! Doman i meto un piccolo tricilore dabanti alla foto di mio zio, che, a 18 anii ha dato la vita per questa italia; cosa resta?
Un pezzo di carta ingiallit con medaglia al valor militare e tanti bla, bla ,bla!
VERGOGNA; VERGOGNA; VERGOGNA!
RIPRENDO. arrabbiato come sono e con le lacrime agli occhi, da storico vi dico: ATTENZIONE AI CORSI E RICORSI STORICI, LO DICEVA IL PI§ GRANDE STORICO, G:B. VICO, I PRESUPPOSTI CI SONO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma come si fa a non ricordare la fine della 1 guerra mondiale, che mi piace definire: 4 guerra d’indipendenza, in cui persero la vita, immolandosi per la Patria, milioni di italiani e non. Ora apriamo le porte a cani e porci ospitando indiscriminatamente: ladri, assassini, stupratori e delinquenti. Non provono dolore per il sacrificio dei loro nonni. Ingrati e traditori..
Il 4 novembre è la festa nazionale di uno Stato sovrano. Facciamo pressione per reintrodurla come giornata festiva a tutti gli effetti, in sostituzione del 25 aprile. Anche la Lega dovrebbe farsene carico. La sostituzione della festività del 25 aprile avrebbe un valore simbolico enorme per questa repubblica asservita e derisa.
E aggiungo che da questo anniversario del 4 novembre deve partire la marcia di riconquista della nostra sovranità nazionale, senza tentennamenti né infingimenti, che dovrà portare quanto prima all’abbattimento del catenaccio europeo filo germanico e allo smantellamento della tecnocrazia finanziaria. La Politica si riprenda la sua Dignità!
Quell’odio fratricida di Caino
Pose la base per la guerra
Trasformando l’uomo in assassino
Mentre sparge sangue in terra
Desideroso d’essere esaltato
Non padroneggiò ira e gelosia
Verso quel suo fratello odiato
E si trasformò in venefica alchimia
Le ideologie perverse e immonde
Ramificate nel pensiero umano
Come cancrena si diffonde
Con l’omelia del Clero e del Sovrano
Per la volontà di non voler amare
E per l’ingorda avidità umana,
In terra, in cielo e in mare,
L’uomo, come una belva, sbrana.
La Guerra è sempre ingiusta
Perché non vince chi ha ragione,
Ma chi rende l’altrui vita angusta
Con la forza e l’oppressione
Seguendo la legge del più forte
E calpestando principi universali
Dispensa solo sofferenza e morte
E non rende gli uomini uguali
L’uomo, esaltando la ragion di stato,
I miti della razza e pur l’economia,
È disposto ad essere ammazzato
In nome di una puerile ideologia
Chiudono la bocca al Dialogo,
Sordomuta resta la Diplomazia,
Corrono a sostener la Guerra
Lo stratega, la Scienza e la Tecnologia
Per quella chiamata “Santa”, oppur “Civile”,
Nonché “d’Indipendenza” o per la “Libertà”
La Guerra è più sporca di un porcile
Giustificata sempre da grandi falsità
Dicendo che col sangue nemico lavano,
Le Colpe, le Offese e il Disonore,
Quegli occhi pieni d’odio non vedono
Il sudiciume di tutto quell’ orrore
I morti, per scrupolo morale e religioso,
Con un eufemismo li chiamano: “Caduti”,
Ma quei morti, per i capricci di un esoso,
Furono prima ingannati e poi fottuti
A volte fan più senso i vivi che i morti
Scarni e con gli occhi volti al vuoto
Come corpi che dalle tombe son risorti
Vagando in cerca di un paradiso ignoto
Al pianto della vedova e del bambino,
Il milite cerca falsa gioia nel Bordello
E la prostituta, in cambio del quattrino,
Vende il suo corpo alla “Carne da macello”.
Si diffondono mortali malattie veneree
Disertano il lavoro agreste o di laboratorio
Il mondo si riempie di lacere miserie
E si trasforma in un tragico mortorio
Questo è il sacrificio offerto sull’altare
Di quell’Iddio che il mito chiamò: Marte
Per non voler agire con amore,
Genera distruzione, lacrime e Morte.
A fine Guerra, chi vinse, i vinti e gli obiettori,
Contano le vittime che vi han partecipato
Si chiedono se, da tutti quegli orrori,
Qualche lezione l’uomo abbia imparato
Uccidere chi uccide, per dimostrare,
Che uccidere qualcuno sia sbagliato,
Rimane assai difficile da spiegare
Ad un popolo che si stima emancipato
Assieme ai traumi, rimangono feriti,
Il fisico, la mente, e pure il cuore
Col dubbio, che i morti non siano serviti
A debellar la Guerra, il cui spirito non muore
Anche se finisse la guerra col nemico,
Continuerà quella contro se stesso
Se l’uomo della Vita non è amico
E non ama gli altri come se stesso
Al sangue di Abele, che grida ancora,
S’aggiunge quello con cui scritta fu la Storia
Di una civiltà che la vita disonora
Perché si crede superior con la sua Bòria
L’unica pace che la Guerra abbia portato,
Sia la guerra di un Regno o di un Impero,
Oppure quella del Magnate o del Papato,
È solo la Pace che regna al Cimitero.
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9 commenti
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bella la canzone ritornello il piave mormorò non passa lo straniero. al centenario invece: passa lo straniero eccome
Chi non ricorda il sacrificio che fecero i nostri nonni compreso il mio del quale orgogliosamaente porto il nome Corrado che fu ufficiale del Savoia cavalleria durante la grande guerra , non é degno di dirsi italiano.
A sprezzo di grandi patimenti combatterono , l’Italia diede 600.000 morti in quel conflitto per darci una Patria degna di essere vissuta e difesa da nemici esterni ed interni.
Nel loro nome e ricordo dobbiamo sempre ricordarci di chi siamo , da dove veniamo se vogliamo avere un futuro per i nostri figli.
Ai nostri combattenti della I guerra mondiale , ai tutti i caduti delle nostre guerre
passate e del più recente presente, giunga là in quell’angolo di Paradiso iove si trovano,l mio più deferente ossequio, a tutti i colleghi che hanno indossato e che indossano orgogliosamente una divisa che siano Forze Armate e Forze dell’Ordine , aggiungendo le famiglie che li aiutano ad affronatre i sacrifci ai quali sono quotidianamente chiamati , và oggi il mio più caloroso abbraccio e affetto .
Noi non più giovani ma che abbiamo sul petto le medagle al valore , continuremo a batterci e getteremo l’anima oltre l’ostacolo per insegnare e tramandare la nostra storia le nostre tradizioni ai nostri figli , affinché l’Italia possa nuovamente risplendere all’ombra del nostro amato Tricolore e occuppare il posto che la storia le assegnato.
W l’Italia W le Forze Armate W Le Forze dell’Ordine e permettetemi W I Carabinieri
Nei Secoli Fedele
Corrado Pasetti
Bravo sig. Francescp Clausi.lo sartraniero é passato e come! Doman i meto un piccolo tricilore dabanti alla foto di mio zio, che, a 18 anii ha dato la vita per questa italia; cosa resta?
Un pezzo di carta ingiallit con medaglia al valor militare e tanti bla, bla ,bla!
VERGOGNA; VERGOGNA; VERGOGNA!
RIPRENDO. arrabbiato come sono e con le lacrime agli occhi, da storico vi dico: ATTENZIONE AI CORSI E RICORSI STORICI, LO DICEVA IL PI§ GRANDE STORICO, G:B. VICO, I PRESUPPOSTI CI SONO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Meravigliosa questa Giorgia Meloni, non gli si puo’ di certo dire che non e’ ITALIANA. E’ sempre pronta su tutto. Perche’ non c’e’ lei al governo??
Ma come si fa a non ricordare la fine della 1 guerra mondiale, che mi piace definire: 4 guerra d’indipendenza, in cui persero la vita, immolandosi per la Patria, milioni di italiani e non. Ora apriamo le porte a cani e porci ospitando indiscriminatamente: ladri, assassini, stupratori e delinquenti. Non provono dolore per il sacrificio dei loro nonni. Ingrati e traditori..
Il 4 novembre è la festa nazionale di uno Stato sovrano. Facciamo pressione per reintrodurla come giornata festiva a tutti gli effetti, in sostituzione del 25 aprile. Anche la Lega dovrebbe farsene carico. La sostituzione della festività del 25 aprile avrebbe un valore simbolico enorme per questa repubblica asservita e derisa.
E aggiungo che da questo anniversario del 4 novembre deve partire la marcia di riconquista della nostra sovranità nazionale, senza tentennamenti né infingimenti, che dovrà portare quanto prima all’abbattimento del catenaccio europeo filo germanico e allo smantellamento della tecnocrazia finanziaria. La Politica si riprenda la sua Dignità!
LA GUERRA
Quell’odio fratricida di Caino
Pose la base per la guerra
Trasformando l’uomo in assassino
Mentre sparge sangue in terra
Desideroso d’essere esaltato
Non padroneggiò ira e gelosia
Verso quel suo fratello odiato
E si trasformò in venefica alchimia
Le ideologie perverse e immonde
Ramificate nel pensiero umano
Come cancrena si diffonde
Con l’omelia del Clero e del Sovrano
Per la volontà di non voler amare
E per l’ingorda avidità umana,
In terra, in cielo e in mare,
L’uomo, come una belva, sbrana.
La Guerra è sempre ingiusta
Perché non vince chi ha ragione,
Ma chi rende l’altrui vita angusta
Con la forza e l’oppressione
Seguendo la legge del più forte
E calpestando principi universali
Dispensa solo sofferenza e morte
E non rende gli uomini uguali
L’uomo, esaltando la ragion di stato,
I miti della razza e pur l’economia,
È disposto ad essere ammazzato
In nome di una puerile ideologia
Chiudono la bocca al Dialogo,
Sordomuta resta la Diplomazia,
Corrono a sostener la Guerra
Lo stratega, la Scienza e la Tecnologia
Per quella chiamata “Santa”, oppur “Civile”,
Nonché “d’Indipendenza” o per la “Libertà”
La Guerra è più sporca di un porcile
Giustificata sempre da grandi falsità
Dicendo che col sangue nemico lavano,
Le Colpe, le Offese e il Disonore,
Quegli occhi pieni d’odio non vedono
Il sudiciume di tutto quell’ orrore
I morti, per scrupolo morale e religioso,
Con un eufemismo li chiamano: “Caduti”,
Ma quei morti, per i capricci di un esoso,
Furono prima ingannati e poi fottuti
A volte fan più senso i vivi che i morti
Scarni e con gli occhi volti al vuoto
Come corpi che dalle tombe son risorti
Vagando in cerca di un paradiso ignoto
Al pianto della vedova e del bambino,
Il milite cerca falsa gioia nel Bordello
E la prostituta, in cambio del quattrino,
Vende il suo corpo alla “Carne da macello”.
Si diffondono mortali malattie veneree
Disertano il lavoro agreste o di laboratorio
Il mondo si riempie di lacere miserie
E si trasforma in un tragico mortorio
Questo è il sacrificio offerto sull’altare
Di quell’Iddio che il mito chiamò: Marte
Per non voler agire con amore,
Genera distruzione, lacrime e Morte.
A fine Guerra, chi vinse, i vinti e gli obiettori,
Contano le vittime che vi han partecipato
Si chiedono se, da tutti quegli orrori,
Qualche lezione l’uomo abbia imparato
Uccidere chi uccide, per dimostrare,
Che uccidere qualcuno sia sbagliato,
Rimane assai difficile da spiegare
Ad un popolo che si stima emancipato
Assieme ai traumi, rimangono feriti,
Il fisico, la mente, e pure il cuore
Col dubbio, che i morti non siano serviti
A debellar la Guerra, il cui spirito non muore
Anche se finisse la guerra col nemico,
Continuerà quella contro se stesso
Se l’uomo della Vita non è amico
E non ama gli altri come se stesso
Al sangue di Abele, che grida ancora,
S’aggiunge quello con cui scritta fu la Storia
Di una civiltà che la vita disonora
Perché si crede superior con la sua Bòria
L’unica pace che la Guerra abbia portato,
Sia la guerra di un Regno o di un Impero,
Oppure quella del Magnate o del Papato,
È solo la Pace che regna al Cimitero.
Vitaliano Vagnini