Giorgia Meloni a «La Repubblica Bari»: «Verrò qui per far vincere Fitto»

di Antonello Cassano

«La sinistra e il Movimento 5 Stelle, che si presentano con quattro candidati diversi, sono consapevoli di avere mal governato questa terra e Michele Emiliano ha dovuto ricorrere alle primarie perché non aveva il consenso. Con Raffaele Fitto, su cui non esistono incompatibilità, possiamo riportare qui il buon governo del centrodestra». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a Bari lancia la corsa di Fitto e del centrodestra per tentare la riconquista della Puglia, dopo 15 anni di governo di centrosinistra.

Non crede che questo possa creare problemi in campagna elettorale? «Non so cosa si intenda per ticket, noi abbiamo parlato dell’ipotesi che la Lega esprima il vicepresidente in caso di vittoria, con la figura che vorrà indicare. E mi pare abbastanza naturale sulla base del consenso».

Pensa che i leghisti pugliesi faranno pienamente campagna elettorale per far vincere Fitto, anche dopo le accuse che sono volate al tavolo romano sulla presunta incompatibilità di Fitto per via delle cause civili con la Regione? «Come verificato non esiste nessuna incompatibilità. La coalizione è unita e siamo tutti al lavoro per presentare liste forti e competitive per mandare a casa Emiliano. Ci aspetta una campagna elettorale impegnativa e sono certa che saremo tutti in prima linea per far prevalere la forza della squadra».

In Forza Italia non si nascondono i malumori per gli accordi sui candidati sindaci. Pesa soprattutto la situazione di Andria. «Siamo una coalizione, si discute ma alla fine troveremo come sempre una sintesi. In particolare Fratelli d’Italia si è sempre prodigata per questo obiettivo. Dovremo riuscire anche per le amministrative a partire dal candidato vincente, non da altri parametri».

Sta di fatto che c’è chi parla di vicepresidenza come la Lega, chi come Forza Italia pretende la presidenza del consiglio. Non è che per caso state sottovalutando Emiliano e sentite già la vittoria in tasca? «Infatti io non parlo di nessuna di queste cose, perché le battaglie prima si combattono poi forse si vincono. La nostra priorità è dare risposte ai pugliesi, le poltrone non ci interessano. Vogliamo parlare dell’emergenza xylella, di come fare in modo che la Puglia non sia più la Cenerentola d’Italia sui trasporti, e far arrivare all’agricoltura i Fondi europei. Sfideremo la sinistra sui problemi concreti. Verrò in vacanza in Puglia e farò anche la campagna elettorale».

Certo è che i renziani di Italia Viva rompendo il centrosinistra vi hanno fatto un regalo. «Emiliano ha dovuto ricorrere alle primarie, alle quali non ricorre mai un presidente uscente, perché aveva il problema di non avere il consenso neanche della sua coalizione e forse neanche completamente del suo partito. Con Fitto il problema non si pone, perché ha il consenso di Fratelli d’Italia e della coalizione. Abbiamo scelto la persona che tutti i sondaggi davano come maggiormente gradita ai pugliesi e, sinceramente, non credo che se il centrosinistra avesse fatto la stessa cosa sarebbe stato confermato il nome di Emiliano».

Ma non c’è davvero nulla da salvare non solo nei cinque anni di governo di Emiliano e nei dieci anni precedenti di Vendola? «Vendola ha portato avanti alcuni progetti decisi e finanziati dall’ultimo governo Fitto, come l’aeroporto di Brindisi. Su Emiliano, sinceramente, faccio fatica a salvare qualcosa. Non ho nulla di personale contro di lui, abbiamo anche partecipato a iniziative comuni, ma penso che fosse interessato alla sua crescita personale più di quanto non fosse interessato a quella della regione».

In questi 15 anni la Puglia è stata rappresentata all’esterno come terra di accoglienza. Da Vendola allo stesso Emiliano il tema della Puglia terra di frontiera è stato utilizzato anche come attrattore turistico. «È grazie al lavoro degli operatori turistici pugliesi se la Puglia è riuscita ad essere ancora una meta turistica accogliente. Chi li ha governati finora ha fatto ben poco per aiutarli, a partire dalle infrastrutture. Con Emiliano non è stata realizzata neppure una sola infrastruttura degna di questo nome. Il Salento, una delle mete più importanti per il turismo, è tagliato fuori e l’alta velocità sui binari pugliesi è un sogno da realizzare».

Pensa che le Regionali pugliesi e le altre possano rappresentare una spallata decisiva per abbattere il governo Conte? «Prima o poi la democrazia arriva. E quando arriverà non risparmierà questo governo, frutto di un gioco di palazzo e incapace per questo di dare risposte efficaci. Ma le pare normale che abbiamo appena organizzato dieci giorni di Stati generati in una villa lussuosa, mentre milioni di italiani rischiano il posto di lavoro, per dire al mondo intero, Unione Europea e investitori compresi, che non hanno uno straccio di idea su come ripartire? Io sono francamente basita, e penso di non essere l’unica. Ma se gli italiani ci daranno una mano, oltre ad Emiliano, a settembre manderemo a casa un altro pugliese: Giuseppe Conte».

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1 commento

    • Giorgio il 27 Giugno 2020 alle 08:54

    Mi dispiace quello che è successo in Campania,con un governatore ,così asino e pieno di sé. Io sono contro la violenza, ma questi gesti sono disperati,!!!!!!! Non ci ci credo che mattarella non può mettere mano davanti un governo di disgraziati alla deriva!!! Non ho conoscenze di politica come voi ma capisco che non andiamo da nessuna parte ho esperienzai di vita da giovane fuori per il mondo e ho visto troppe brutte cose.vorrei fra un paio di mesi com saremo!!!!!!! Andate da questo personaggio della “repubblica ” che apra gli occhi del lavoro dei suoi amici.il popolo è stremato!!!!!!!!!

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