Meloni a piazza vittorio contro il degrado: è il tempo della responsabilità, io in campo con lista FdI

vittorio«Fratelli d’Italia oggi passeggia insieme ai cittadini di piazza Vittorio contro il degrado, l’illegalità, l’insicurezza, condizioni nelle quali i romani vivono ogni giorno. Il rione Esquilino doveva essere il salotto buono di Roma, un fiore all’occhiello, ma oggi è il simbolo del degrado della capitale d’Italia e del fallimento delle politiche di integrazione della sinistra. Siamo qui per ribadire che non vogliamo una città nella quale i romani non si sentano a casa propria e non si sentano romani. Chiediamo pulizia e rispetto delle regole: fuori chi non rispetta le regole. Vogliamo una città pulita e a misura d’uomo. Bertolaso ha parlato ieri di ‘tolleranza zero’ verso chi non rispetta le regole, verso il degrado, verso l’abusivismo. Sono fenomeni reali e a Roma noi sposiamo questo slogan». Infine una battuta: «Non sappiamo con precisione quanti cinesi vivano oggi all’Esquilino, che la sinistra ha trasformato nella China Town italiana. Ma a breve ci saranno le primarie del Pd e forse avremo qualche dato in più… ». Lo ha detto stamattina il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in occasione della ‘passeggiata contro il degrado’ organizzata da FdI Roma a Piazza Vittorio, cuore dello storico rione Esquilino. «È arrivato il tempo della responsabilità e lo dico anche agli alleati, perché si è parlato troppo di nomi e partiti e poco di programmi e di romani. A noi interessano i romani: dobbiamo rimboccarci le maniche perchè questa città lo merita. Per questo ho dato personalmente la mia disponibilità: non mi sono potuta candidare sindaco ma sarò capolista di Fratelli d’Italia alle amministrative»

Il minimo storico delle nascite è un’immagine drammatica. FdI non si arrende a questo declino

MeloniL’Istat certifica che nel 2015 l’Italia ha toccato il minimo storico di nascite. Sono venuti al mondo solo 488 mila bambini. È la drammatica immagine del nostro popolo che sta morendo, colpito dalle scelte opportunistiche dei politicanti della Prima Repubblica, dalla furia ideologica di chi vorrebbe sostituire gli italiani con gli immigrati, dall’egoismo di chi antepone i propri desideri alla difesa della famiglia. Noi non ci vogliamo rassegnare a questo declino. La famiglia va messa al centro della politica dello Stato, va sostenuta la natalità, va aiutato economicamente chi mette al mondo un figlio, vanno aiutate le mamme con servizi concreti e con asili nido gratuiti, per tutti. Ma per chi ci governa le priorità sono altre.

Il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori aderisce a FdI

santori«La famiglia di Fratelli d’Italia oggi si allarga con un’adesione molto importante per noi: l’adesione del consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori. Fabrizio è una persona che i romani conoscono, che è abituata a correre da una parte all’altra della città, è uno dei consiglieri più produttivi della Regione Lazio. Fabrizio è stato eletto con “La Destra” e ha preferito oggi avvicinarsi all’avventura di Fratelli d’Italia, ritenendo che sil movimento che sta dando forza alla destra italiana su tutto il territorio nazionale. Per noi è motivo di grande vanto, soprattutto in un momento in cui ci avviciniamo ad una campagna elettorale molto importante, che è quella per portare Guido Bertolaso a fare il sindaco di Roma e restituire dignità e concretezza alla Capitale». È quanto afferma il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni interpellata dai giornalisti in occasione della presentazione dell’adesione a FdI di Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, primo degli eletti con La Destra di Storace. Sulle polemiche innescate da 21 sedicenti dirigenti di FdI, Giorgia Meloni ha risposto: «Capisco che possa essere affascinante dal punto di vista giornalistico, ma bisogna chiamare le cose con il loro nome: parliamo di 21 persone che da tempo sono andate via da Fratelli d’Italia, scegliendo di seguire Gianni Alemanno nel suo nuovo partitino con Gianfranco Fini e che fanno finta di essere di Fratelli d’Italia solamente per parlarne male. Drammaticamente il gioco di alcuni è ormai quello di cercare di trascinare nel baratro e nella voragine insieme a loro tutto quello che è sopravvissuto della destra italiana. Questo è il gioco di Fini e Alemanno e mi dispiace che Storace si presti a questo disegno. Ma con il lavoro che Fratelli d’Italia sta facendo la destra sopravvivrà lo stesso. In ogni caso credo che sia una buona notizia per Guido Bertolaso sapere che Gianni Alemanno sostiene un altro candidato. È una garanzia di discontinuità rispetto alla Giunta Alemanno per quello che riguarda l’eventuale Giunta Bertolaso».

La bocciatura della mozione di FdI sul bail-in è la prova che Renzi difende gli interessi delle lobby

alenia 1Fratelli d’Italia ha votato convintamente contro la normativa sul bail in sia in Europa che in Italia, perché reputiamo che un meccanismo del genere possa essere introdotto solo dopo una radicale riforma del sistema bancario italiano ed europeo. Oggi abbiamo ribadito per l’ennesima volta questa posizione nella mozione di Fratelli d’Italia bocciata alla Camera dal Pd e dalla maggioranza di governo: risarcire al 100% i risparmiatori truffati dalle quattro banche salvate dall’Esecutivo attingendo al Fondo interbancario di garanzia finanziato dalle banche e non facendo ricorso ai soldi pubblici dei contribuenti; sospendere l’applicazione in Italia del bail in per evitare una crisi di sistema e introdurre, prima della entrata in vigore di questo meccanismo, una separazione tra banche commerciali, d’affari e di deposito per consentire ai risparmiatori di scegliere la tipologia di banca in base al rischio che intendono correre; escludere in modo esplicito i depositi sotto i 100 mila euro perché, contrariamente da quanto si possa credere, la normativa del bail in non protegge in maniera certa i piccoli correntisti e il Fondo interbancario di garanzia non sarebbe in grado di risarcire i correntisti in caso di fallimento di una banca di grande o medie dimensioni; prevedere l’obbligo da parte delle banche di informare sempre e in modo comprensibile il cliente sui rischi delle operazioni che sta sottoscrivendo e la responsabilità in solido e illimitata degli amministratori delle banche che falliscono. Ma queste proposte di buon senso sono state respinte da Renzi e dalla sua maggioranza: abbiamo avuto così l’ennesima prova di quali interessi difende questo Governo nominato dalle lobby e dalle banche. Indecente.