Bene Alfano sulle banche

«La ripartenza dell’economia in Italia dipende dall’impegno e dal sacrificio di tutti, banche comprese e il denaro che queste hanno ricevuto dalla Bce al tasso dell’1% deve contribuire alla rimessa in moto del nostro sistema finanziario. Bene ha fatto, dunque, il segretario del Pdl Angelino Alfano a ricordare ai vertici dell’Abi, attraverso la presentazione di proposte concrete, che tutelare famiglie, lavoratori e imprese è la priorità da perseguire: nessuno, infatti, può pensare di operare in una posizione privilegiata, neanche gli Istituti di credito, soprattutto in tempo di crisi. Le banche che usufruiranno del prestito agevolato della Bce, perciò, potrebbero impegnarsi davanti all’opinione pubblica a stabilire un tetto ragionevole, tanto ai compensi dei manager quanto ai dividendi dei soci».

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Quoziente familiare: Esempio Roma non resti isolato

«Bene ha fatto Alemanno a percorrere la strada del quoziente familiare, tracciata dall’ex assessore Laura Marsilio. Declinare il provvedimento in vari ambiti e settori, come nel caso della tassa sui rifiuti, significa concretizzare una battaglia che per anni è stata portata avanti con determinazione e forza. Mi auguro che la scelta di Roma Capitale non sia un caso isolato, ma diventi modello per tutte le amministrazioni locali».

Rammarico per la scelta del Governo di non rendere il 17 marzo festa nazionale

Apprendo con rammarico che il Governo ha deciso di istituire la “Giornata dell’Anniversario dell’Unità d’Italia” solamente come solennità civile. Sarebbe stato logico e doveroso, dedicare al 17 marzo una festa nazionale, piuttosto che ricordare con una celebrazione di serie b la nascita dell’Italia. Nessuno ha mai posto il problema dei costi, in termini di mancata produttività, per ricorrenze come quella del 25 aprile o del 1 maggio. A maggior ragione il problema non dovrebbe porsi per la festa più unificante che abbiamo. Non esiste altra nazione al mondo che abbia scelto di non celebrare la sua nascita, o unificazione, per motivi di costi o di mancata produttività. Farlo, per noi, significa sottomettere le ragioni stesse del nostro stare insieme a meri interessi di carattere economico.

Nuova legge elettorale con liste aperte e doppia preferenza

Non quote di genere ma liste elettorali aperte non a numero chiuso e introduzione delle preferenze, doppie se di genere diverso: queste modifiche alla legge elettorale potrebbero riequilibrare la rappresentanza femminile in Parlamento, che oggi presenta un evidente disuguaglianza e comporta una difficoltà della politica di comprendere istanze e bisogni della società nel suo complesso. Vogliamo una reale rivoluzione del merito, in cui le donne siano messe nelle condizioni di competere ad armi pari con gli uomini. Non pari opportunità, dunque, ma pari libertà di misurarsi.