La destra ideale è fatta di popolo e progetti, non certo di parole e leader

Conservo gelosamente diverse copie de L’Italia Settimanale. Confesso di aver saccheggiato dai suoi editoriali molti contenuti per interventi, relazioni, articoli. Per l’elaborazione delle idee necessarie ad alimentare l’azione politica. Per riempire di anima l’azione politica. È da allora che diffido dei tecnici dell’economia quando travalicano il loro ruolo fondamentale di sostegno alle istituzioni, così come non mi ha mai convinto il privilegio accordato in questi anni all’estetica del messaggio rispetto alla sostanza.

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Crisi: Da Berlusconi parole importanti, i Governi devono dare la linea alla Bce, non il contrario

«La crisi economica che stiamo vivendo non è solo figlia di scelte politiche sbagliate, come hanno voluto farci credere, ma è ancor prima il risultato di una politica che ha lasciato mano libera ai poteri finanziari, ai burocrati di Bruxelles e a tecnici di varia natura, delegittimando se stessa.

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Marò: Vogliamo il rientro in Italia. La mobilitazione va avanti

«La concessione della libertà su cauzione a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è certamente una notizia positiva. Ma dopo quattro mesi di detenzione illegittima messa in atto dall’India, vogliamo il rientro in Italia dei due Marò e lo ribadiremo in ogni sede. Nonostante il rinvio del corteo del 2 giugno, organizzato dal Comitato “Salviamo i nostri marò” e che aveva registrato una grande adesione di popolo, perciò, la mobilitazione va avanti: vogliamo riportare a casa i nostri ragazzi e per farlo l’Italia deve agire con incisività e fermezza».

Ripartire da zero. Confrontiamoci con gli elettori senza paura

«Azzerare la classe dirigente? Azzerare il simbolo? Azzerare il nome? A noi interessa azzerare, esattamente come a tutti gli italiani, quelle malformazioni del sistema che stanno uccidendo l’Italia. Dobbiamo uscire da queste logiche che interessano soltanto i burocrati di partito, smettere di parlarci addosso e ricominciare a parlare con la gente». Qualunque cosa decida di fare il Pdl «prima deve confrontarsi con gli elettori senza paura. Dobbiamo rispondere e lo stiamo facendo con un profondo rinnovamento, a tutti i livelli».

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