Meloni a «Libero»: «Se Berlusconi vuole giocare per vincere le porte sono aperte. Marchini? È un costruttore di sinistra»

MeloniL’intervista di Luca Telese.

«No, la prego! Non mi faccia quella domanda…». Ci sarà l’alleanza con Berlusconi? «Ma la risposta è semplice. Mi aspettavo da Berlusconi un guizzo, e me lo aspetto ancora». Quale? «Deve fare quello che ha sempre fatto, giocare per vincere». Cioè rinunciare alla candidatura di Bertolaso? «Credo proprio di sì. Io, che come sanno tutti avevo altre priorità, sto giocando per vincere e per far vincere la nostra storia».

Bertolaso dice che lei apre la campagna elettorale nel centro di Roma, mentre lui batte le periferia… «Avete notato che ho scelto di fare zero polemiche». Però… «Però se insiste su questo punto devo ricordargli che io sono cresciuta m una borgata».

Io Tarzan tu Jane? «Per nulla. Molto rispetto e anche simpatia per lui. Solo che quando io passavo tutto il mio tempo nelle periferie in mezzo alla gente, lui era nelle stanze affrescate di Palazzo Chigi. Sono contenta che adesso abbia voglia di recuperare il tempo perduto». Perfida? «No, affettuosa». Dica la verità, lei non crede più all’accordo. «No, l’unica verità per me è questa: per me le porte sono sempre aperte: per lui, per Forza Italia, per tutti». C’è un però? «Solo che il treno deve partire. Non facciamo più fermate. E non ci mettiamo a seguire il rituale polveroso dei vertici tra colonnelli e grandi ufficiali». In che senso? «Da adesso si ragiona solo su un tema: come vincere a Roma, cosa fare a Roma, come battere le due sinistre: il Pd di Renzi e la Raggi…».

…che la attacca e le da della riciclata. «Seeeeh…. ciao! Evidentemente è la nuova strategia dell’erede Casaleggio». È una puntura di spillo? «No, una constatazione: da quando i sondaggi hanno rivelato che si prospetta un ballottaggio tra noi due, vedo che Virginia sta incattivendo i toni con me. Lo prendo come un attestato di stima…».

La battuta era sull’«erede Casaleggio», non sorvoli! «Tutti sanno che vengo dalla politica, dalla passione, dalla militanza: la via dinastica al marketing elettorale la posso capire, ma ovviamente non è la mia». Quindi nessun problema a correre da sola? «Sola con qualche milione di romani? Io voglio fare una alleanza. La voglio più larga possibile. Ma se i problemi interni delle correnti di Forza Italia impediscono a Berlusconi di fare quello che vorrebbe…». Cioè cosa? «Riunire la coalizione… Se questo non accade – e spero di no – continuerò la mia corsa, sapendo che sono tempi in cui la gente capisce e sceglie liberamente, oltre le etichette».

Cosa significa? «Che il voto a noi è il voto utile per vincere. Il voto a Bertolaso, se vorrà correre da solo, è quello utile per perdere». Di cosa va più orgogliosa? «Di poter essere scelta da tante persone che mi regalano la loro stima». Cosa non le manca? «Il coraggio e la passione. Altrimenti non sarei qui».

Preferisce il ballottaggio con Virginia o una donna è più pericolosa per lei? «Tra due donne è bellissimo». È un impedimento essere un leader nazionale? «Al contrario, una forza. Noi qui a Roma combattiamo contro i grandi interessi. Contro le politiche del governo Renzi. Per mettere al centro la gente che sta fuori dai soliti salotti del potere, gli 800mila romani che vivono fuori dal raccordo anulare e ogni giorno si mettono in viaggio per lavorare».

Una cosa della serata di ieri che l’ha resa felice. «La grandissima passione e partecipazione che ho visto, e che cresce. Molti amici, moltissimi romani e anche persone con storie politiche e umane diversissime come Rita Dalla Chiesa ed Elio Vito». E quando scopre che un ex ministro del Pd come Barca dice potrebbe votarla in un ballottaggio con il M5S? (Sorride) «Sono contenta. Un voto in più!».

II Pincio come sfondo del suo comizio? «Roma è un simbolo dell’Italia di oggi: un museo pieno di tesori, ma custodito come una discarica. Se vinco io rimettiamo a posto le cose: i rifiuti in discarica, i tesori nei musei». La Raggi dice che lei è alleata di Salvini e che i romani non votano Lega. «Io non mi diverto a fare la fattucchiera. Cosa votano i romani lo scopriranno le urne. Salvini è uno dei pilastri del centrodestra».

Lei dice tolleranza zero. «Contro disonestà e corruzione, senza dubbio». Lei dice discontinuità: sia con Marino che con Alemanno. «Lo dicono i romani, prima di tutto. Dobbiamo liberare la capitale dalla morsa in cui l’avevano stretta i poteri economici e criminali».

Lei non teme nemmeno Marchini? «È un candidato di sinistra che viene dalla storia dei costruttori romani. Lo rispetto. Questi sono due elementi importanti, ma nessuno dei due ha nulla a che vedere con la mia storia».

E se riesce ad andare al ballottaggio? «Lo ha scritto il direttore di questo giornale, Maurizio Belpietro: cambiamo la città, facciamo vincere il centrodestra, e dimostriamo che si può governare senza cedere ne ai poteri forti né a quelli criminali».

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3 commenti

    • Chiara Sinopoli il 23 Aprile 2016 alle 09:22
    • Rispondi

    Ha ragione!

      • Chiara Sinopoli il 23 Aprile 2016 alle 09:23
      • Rispondi

      Ha ragione!

    • paola il 23 Aprile 2016 alle 21:29
    • Rispondi

    Piena fiducia alla Meloni, persona integra ed affidabile e grazie anche a questo giornale che unito a pochi altri dice la verità che ricercacontinuamente

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