Onorata di aver partecipato a Sutri all’intitolazione di una strada al padre della destra italiana

Sono onorata di aver partecipato oggi a Sutri, su invito del sindaco Vittorio Sgarbi, all’intitolazione di una strada a Giorgia Almirante, al padre della Destra italiana, a un grande patriota, a un grande uomo politico. Speriamo che il coraggio del sindaco Sgarbi possa essere di esempio per altre amministrazioni a partire da quella di Roma che invece non vogliono tributare il giusto riconoscimento a questo grande uomo politico italiano.

 

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6 commenti

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    • Sebastiano Campo il 1 Ottobre 2018 alle 15:41
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    Grazie Vittorio per aver rotto questa paura che hanno avuto ed ancora hanno tutti gli altri Sindaci che che dicono di essere di destra ma sicuramente solo a parole che non lo hanno mai fatto GRAZIE.

    • Sebastiano Campo il 1 Ottobre 2018 alle 16:24
    • Rispondi

    Grazie Giorgia per la partecipazione ma attenzione il nostro comune PADRE si chiama GIORGIO, grazie e scusami per la correzione. Un abbraccio forte forte Sebastiano

    • Ivan G. il 1 Ottobre 2018 alle 21:27
    • Rispondi

    Anche il filosofo Giovanni Gentile meriterebbe un giusto riconoscimento, se questo fosse uno Stato civile. L’intitolazione di una strada o di una piazza sarebbe un bel gesto.

  1. Grazie a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro <paese, anzi della nostra Patria.
    Sono sincero pr cui, anche se Meridionale e Meridionalista, grazie anche a Salvin!
    ONORE AL MERITO!

    • Crocetti Riccardo il 2 Ottobre 2018 alle 07:49
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    Bene! Sono d’accordo con Ivan : intitolate una strada anche a G.Gentile!

    • Franco Cordiale il 6 Ottobre 2018 alle 02:18
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    Una strada intitolata a GIOVANNI GENTILE, filosofo e ministro riformatore della scuola italiana nel 1923, sarebbe un atto meritorio, altroché ! Solo chi conosce la scuola e non pensa secondo le veline dell’ideologia “politicamente corretta”, ha davanti agli occhi lo SFASCIUME attuale ! E’ un parcheggio giovanile ed uno stipendificio di insegnanti più o meno precari, ridotti a numeri di graduatoria…Insieme un supermarket di “offerte formative” tramite cui il preside-manager cerca di attirare CLIENTI e FINANZIAMENTI. La scuola come tutrice e mamma sociale, include ed accoglie quanti più può, assicurando a chicchessìa un “pezzo di carta” altamente “democratico” quanto più svuotato di valore e di efficacia, visto che anche “oves et boves” giungono poi al diploma e più tardi anche alla laurea. I docenti che credono nel merito e nelle attitudini sono ormai una minoranza mal tollerata. Non di rado apertamente vilipesa ed aggredita, dall’alto e dal basso. Ecco la cruda verità !

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